Anche quest’anno, come da tradizione, il Carnevale di Venezia è iniziato con grande successo, raccogliendo nel corso del primo weekend ben 100.000 visitatori. Nei prossimi giorni, avranno luogo diversi eventi tradizionali legati a questa manifestazione.

Carnevale di Venezia: la 'Festa delle Marie'

Una delle tradizioni storiche del Carnevale di Venezia è la “Festa delle Marie”, che quest’anno si terrà il 19 febbraio; la festa trae origine dal giorno della Beata Vergine, il 2 febbraio, in cui a Venezia si benedicevano le coppie che si sarebbero sposate entro l’anno.

Tra le donne che partecipavano all’evento, venivano sorteggiate le dodici più belle delle famiglie più povere della città; nella Festa delle Marie, in uso fin dal X secolo, le dodici fanciulle prescelte venivano agghindate con abiti sontuosi e gioielli preziosissimi, e condotte in una processione di barche lungo il Canal Grande fino a Piazza San Marco, dove sfilavano per mettere in mostra la propria bellezza e l’opulenza degli abiti che indossavano.

La Festa attirava molti spettatori, in particolare tra gli uomini, incantati dal fascino delle partecipanti. In non pochi casi le fanciulle coinvolte ricevettero delle avance non desiderate; per evitare tafferugli in occasione dell’evento, la Serenissima decretò quindi di sostituire le ragazze in carne e ossa con delle statue di legno, di grandi dimensioni per essere viste da tutti gli spettatori, dette “Marione”; da qui, il termine “marionetta”.

In seguito a questa decisione, però, la Festa delle Marie perse parecchia attrattiva, e venne nel tempo soppressa; è stata riportata in auge solo di recente, e al giorno d’oggi prevede una processione a piedi che parte da Chiesa di San Pietro al Castello, percorre Via Garibaldi e Riva degli Schiavoni e giunge in Piazza San Marco, dove si svolge l’elezione della “Maria dell’Anno”.

Carnevale di Venezia: il ‘Volo dell’Angelo’

La tradizionale festa del “Volo dell’Angelo”, che quest’anno si terrà il 20 febbraio, deriva da un evento molto particolare accaduto a metà del Cinquecento, quando un equilibrista saraceno raggiunse la cella campanaria del Campanile di San Marco camminando su una corda sospesa, che partiva da una barca attraccata al molo, aiutandosi soltanto con un bilanciere.

Il giovane, nel percorso di ritorno, arrivò fino alla balconata di Palazzo Ducale, dove porse i propri saluti al Doge.

L’impresa del funambolo, che venne chiamata “Svolo del Turco”, venne accolta dalla folla con tale entusiasmo che da quel momento in poi l’evento fu rievocato ogni anno, con acrobati professionisti o giovani spavaldi che volevano dimostrare il proprio talento davanti ai visitatori della città, sempre numerosissimi in occasione del Carnevale. Nel tempo lo Svolo del Turco venne modificato, fin quando divenne usuale che dal Campanile venisse fatto scendere, a grande velocità, un uomo vestito con delle ali e attaccato a una fune con anelli metallici; in seguito a cambiamento della tradizione, la festa venne denominata “Volo dell’Angelo”.

Purtroppo nel 1759 accadde un evento tragico, perché l’acrobata impegnato nella discesa precipitò e morì tra lo sgomento della folla, per cui la tradizione subì una nuova modifica, e l’Angelo in carne e ossa venne sostituito da una grande colomba di legno, che durante la discesa dal campanile riversava sulla gente raccolta in Piazza San Marco coriandoli e fiori; da qui il nuovo nome dell’evento, il “Volo della Colombina”.

A partire dal 2001 è stata ripristinata la festa com’era in origine, con una persona viva che viene fatta calare dal campanile assicurata a un cavo; quest’anno, la Colombina sarà la vincitrice del Concorso delle Marie del 2021.

Carnevale di Venezia: la durata

Ora il Carnevale di Venezia dura nel complesso undici giorni, partendo dal sabato precedente al giovedì grasso e terminando con il martedì grasso, ma in origine la festa era molto più lunga e durava ben sei settimane, dal 26 dicembre al Mercoledì delle Ceneri, anche se in alcuni anni i festeggiamenti incominciarono addirittura ai primi giorni di ottobre.

La festa, istituita dalla Serenissima per concedere alla popolazione uno sfogo alle tensioni accumulate, fu da subito un grande successo. Durante il Carnevale venivano organizzate feste sfrenate, balli accompagnati da musiche vivaci e spettacoli che venivano allestiti in tutta la città. Era un’occasione per ogni cittadino di liberarsi delle rigide regole di comportamento che caratterizzavano il resto dell’anno, coprendosi il volto con una maschera, che eliminava le differenze tra una classe sociale e l’altra, e indossando costumi fantasiosi per svagarsi a proprio piacimento e mettere in pratica con disinvoltura il motto “semel in anno licet insanire”.