Come molte casalinghe sanno, uno degli svantaggi di questo che è a tutti gli effetti un lavoro è che in pensione non ci si va mai. Ma quando invece in pensione ci va il marito, sono dolori. Secondo i ricercatori dell'Università di Padova e quella di Bonn, il momento tanto agognato dai lavoratori, quando cioè si va in pensione, può trasformarsi in una vera e propria malattia per le loro mogli e compagne. Tanto da avergli anche dato il nome: sindrome del marito pensionato.

Come funziona la sindrome del marito pensionato

Ma in cosa consiste questa condizione?

Si tratta di un disagio che le donne provano quando, dopo decine di anni in cui si sono ritrovate sole in casa, mentre il marito era al lavoro, con i propri tempi e i propri spazi, improvvisamente si ritrovano a dover badare ad una persona quasi "estranea" alla vita quotidiana. Una persona che invade la casa ormai 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Molte casalinghe vivono questa invasione come un'ingerenza, nonostante magari siano sposate con quest'uomo da 40 o 50 anni, e ne soffrono fisicamente. Secondo i ricercatori Marco Bertoni e Giorgio Brunello, possono infatti comparire:

  • mal di testa
  • insonnia
  • depressione
  • ansia.
Lo studio è stato condotto in Giappone dove questa sindrome sembra avere attecchito più che altrove, ma potrebbe anche ripetersi in Italia e in tutti i Paesi e case dove c'è una donna che non lavora ed un marito che invece tutte le mattine esce di casa per poi tornare in serata. La ricerca ha così potuto dimostrare una causa-effetto evidente tra pensionamento e sindrome del marito pensionato. Per ogni anno in cui il marito è in casa infatti, la percentuale di provare questa sindrome da parte della moglie sale dal 5,8 al 13,7%. Il tutto inoltre potrebbe essere peggiorato da un'eventuale depressione che può colpire l'uomo che, dopo quarant'anni di lavoro, si ritrova senza nulla da fare, ed anche nel caso in cui anche la donna lavora e si ritrova comunque a dover badare alla casa, nonostante il marito sia in pensione.