I rapporti sessuali sono da evitare nel caso di gravidanza a rischio, in cui la gestante deve restare a riposo assoluto. Per esempio:
- Rischio di aborto
- Poliabortività
- Placenta previa
- Rischio di parto prematuro
- Rischio di rottura delle membrane
- Contrazioni uterine
- Interventi al collo dell'utero
Si consiglia, in ogni caso, di rivolgersi al proprio medico curante, per valutare con lui la specifica situazione.
La gravidanza nel primo trimestre
Questo è sicuramente uno dei periodi più delicati della gestazione. Il corpo della futura mamma si modifica notevolmente, per prepararsi ad accogliere l'embrione. Compaiono disturbi quali nausea e stanchezza. E' perciò possibile che la donna non provi particolare desiderio sessuale. E' importante in questa fase ascoltarsi ed assecondare i bisogni della gestante, che potrebbe avere bisogno soprattutto di tenerezza e rassicurazione.
La gravidanza nel secondo trimestre
In questo periodo, detto anche trimestre del Benessere, la donna ritorna in forze ed il desiderio si riaccende in lei. Generalmente la pancia non è ancora particolarmente evidente e se tutto procede bene, la coppia può lasciarsi andare all' intimità.
La gravidanza nel terzo trimestre
Nel terzo trimestre il desiderio potrebbe tornare a calare. La pancia cresce di giorno in giorno e con essa la stanchezza, i dolori muscolari, l'insonnia. Con il pancione le posizioni classifiche diventano difficili da adottare, meglio preferire la posizione a cucchio, con l'uomo sdraiato dietro la compagnia. Sconsigliata invece la posizione con lei sopra, perchè c'è il rischio che la penetrazione risulti troppo profonda. Sarebbe meglio evitare anche i rapporti anali, per il pericolo di veicolare agenti batterici, dal retto alla vagina.
A fine gravidanza, il sesso può essere un modo naturale per stimolare il travaglio, grazie al prostaglandine contenuto nello sperma e alle contrazioni uterine provocate dall'orgasmo femminile. Non abbiate timori, in ogni caso il travaglio partirà solo se il bambino è pronto per nascere! Ascoltarsi resta la parola d'ordine e per ogni dubbio rivolgersi al proprio ginecoloco.