La domanda per ottenere il bonus bebè 2015 da 960 o da 1.920 euro annui dovrà essere presentata esclusivamente online. E' questa l'anticipazioni fatta dall'Inps nel messaggio numero 2390 del 2015, in base al quale viene dato espresso ordine alle sedi territoriali dell'ente previdenziale di ricevere le domande in modalità cartacea, in attesa della pubblicazione del Decreto del Presidente del consiglio dei ministri di attuazione della disposizione prevista dalla Legge di Stabilità 2015.

Bonus bebè 2015: importo dell'assegno, a chi spetta e requisiti Isee

La misura del bonus bebè è stata introdotta dalla Legge di Stabilità 2015, ovvero dai commi dal 125 al 129 dell'articolo 1 della legge numero 190 del 2014: consiste nel riconoscere un assegno alle mamme per le nascite e le adozioni che siano avvenute tra il 1° gennaio 2015 ed il 31 dicembre 2017.

L'importo dell'assegno dipende dall'Isee della famiglia del genitore che presenta domanda: se l'Isee è inferiore ai 7 mila euro, l'assegno annuo del bonus bebè è di 1.920 euro per ciascun bambino nato o adottato, con rata mensile di 160 euro (per 12 mensilità); se l'Isee è pari o maggiore di 7.000 euro, ma inferiore ai 25 mila euro, l'assegno sarà di 80 euro mensili, per un totale annuo di 960 euro.

Non avranno diritto al bonus bebè le famiglie il cui Isee supera i 25 mila euro all'anno.

Domanda bonus bebè 2015: solo per via telematica pena la nullità della domanda

La domanda per ottenere il bonus bebè va presentata all'Inps, ma per l'operatività è necessario attendere il decreto, il cui termine d'emanazione è già scaduto in quanto era fissato a 30 giorni dall'entrata in vigore della Legge di Stabilità 2015, ovvero lo scorso 31 gennaio.

Nel messaggio 2390 del 2015, l'Inps informa che non hanno validità le domande presentate a mano presso i propri uffici e nemmeno quelle inviate tramite posta elettronica certificata: è necessario attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dpcm attuativo con la relativa circolare che conterrà le istruzioni operative relative alla presentazione delle domande che dovrà essere, necessariamente, in forma telematica.

Pertanto, tutti gli uffici territoriali dell'ente previdenziale non accetteranno domande presentate a mano e nelle modalità diverse da quelle che verranno disciplinate dal Decreto del Presidente del consiglio dei ministri di futura emanazione.