Il periodico "Focus" ha recentemente pubblicato sul proprio sito web un'interessante articolo sull'orgasmo femminile e i suoi misteri, focalizzando l'attenzione sulle certezze che la Scienza ha acquisito. Uno dei miti più affascinanti e misteriosi riguardo l'orgasmo femminile e sul quale milioni, anzi miliardi di uomini hanno fantasticato dalla notte dei tempi è il punto G delle donne. Mito o realtà? La domanda sorge spontanea: c'era bisogno della scienza per confermare o confutare l'esistenza del punto G?

La risposta sembrerebbe semplice e scontata ma bisogna fare una premessa: non tutte le donne hanno il punto G!

Da uno studio condotto da Emanuele Jannini, ordinario di endocrinologia e sessuologia medica all'università de L'Aquila, è emerso che il punto G non è presente in tutte le donne ed è stato rilevato solamente nel 20% di quelle sottoposte ad autopsia, differenza evidenziata anche tramite ecografia.

Lo stesso docente, grazie a questi studi condotti insieme ad una squadra di medici italiani, è riuscito solo recentemente, nonostante la scoperta del punto G risalga al 1950, ad individuarne l'ubicazione precisa in un piccolo spazio compreso tra l'uretra e la vagina.

L'orgasmo femminile è molto più intenso di quello maschile, talmente intenso che la donna va letteralmente in tilt: tramite la risonanza magnetica infatti, si è appurato che durante l'orgasmo femminile molte zone del cervello si spengono impedendole di connettere.

Anche qui però, ci sono notevoli differenze da donna a donna e il 43% delle donne statunitensi che sono state sottoposte ad uno studio specifico ha avuto difficoltà a raggiungere l'orgasmo o non l'ha raggiunto per nulla. Secondo un altro studio condotto in Inghilterra la capacità o meno della donna di raggiungere l'orgasmo è influenzata da diversi fattori ma la variabile predominante è di carattere genetico e quindi ereditaria.

La scienza e la tecnologia possono dare una mano: nel 2006 il dottor Stuart Meloy, sperimentò su una paziente una cura contro il dolore, basata su un impianto spinale, il cui effetto collaterale fu una sensazione "decisamente" piacevole; da questa esperienza è nato "orgasmatron" che è ancora in fase di sperimentazione ma promette di essere una soluzione rivoluzionaria per tutte quelle donne affette da anorgasmia.