Le ultime ricerche effettuate dall'organizzazione internazionale Family Online Safety Institute, che ha l'obiettivo di favorire la sicurezza in rete, riportano dati allarmanti sulla frequenza dei bambini italiani in rete. Il fenomeno, favorito dal diffondersi delcellularepiù avanzato anche nel mondo dell'infanzia, desta preoccupazione sia per l'elevato indice di frequenza riscontrato in rete da parte dei più piccoli, che per le conseguenze educative ed emotive che questo fenomeno comporta.
Alcuni dati
I dati riportati attraverso lo studio condotto dall'organizzazione indicano che, in Italia, oltre la metà dei bambini tra i 9 e i 10 anni utilizzano uno smartphone e accedono sia su Facebook che su WhatsZapp.
In quanto questi richiedono rispettivamente 13 e 16 anni di età per potersi iscrivere, se ne deduce che i giovani navigatori mentono volentieri sull'età pur di entrare a far parte delle grandi comunity virtuali.
Conseguenze del fenomeno
La più evidente conseguenza del fenomeno è a livello educativo, in quanto i bambini, pur di raggiungere l'obiettivo di iscriversi ai social network, agiscono con la consapevolezza di mentire. Questo dato pone in evidenza sia la difficoltà nel controllare le azioni dei bambini che la possibilità di poterle, eventualmente, proteggere dai pericoli della rete.
Un'altra riflessione che ne consegue è relativa alle ricadute che la vita virtuale potrebbe avere nello sviluppo dei bambini: non bisogna dimenticare che si tratta di menti in crescita, per cui si potrebbero venire a creare sia situazioni di progressivo allontanamento dalla realtà sia di isolamento sociale.
L'importanza di intervenire
L'incremento del fenomeno desta, quindi, un allarmismo che necessita di interventi importanti affinché vi sia un uso consapevole, adeguato e controllato sia di internet e dei social network. Si dovrà pensare ad un progetto su larga scala che coinvolga le diverse realtà del territorio nazionale e locale, la scuola e le famiglie, affinché si possa lavorare insieme alla riduzione di questo preoccupante fenomeno.