Ogni anno, le sfilate dettano la Moda, dall'alto delle loro passerelle. Alcuni anni, i dettami sono chiari e precisi, altri, sono talmente variopinti e variegati, da lasciarci la possibilità di poter spaziare, caricandoci, però, di una enorme responsabilità. Il limite tra il saper interpretare la moda e mancarle di rispetto, è più sottile di quello che si pensa.

Con le prime foglie che si staccano dai rami e la brina mattutina, tornata a fare capolino sui nostri parabrezza, possiamo e dobbiamo pensare ai tanti consigli, per questo autunno 2016.

Una moda, quella di questo anno, che ci permette di giocare con le lunghezze, con le simmetrie e le asimmetrie, dei tagli e nelle stampe.

Sfilate completamente diverse tra loro, ma che hanno, come filo conduttore, l'esagerazione dei volumi, degli abiti e degli accessori over-size. In questo autunno si ama giocare e si corre il rischio di esagerare. Grandi fiocchi riappaiono sui seni e sui colletti. Balze ripetute, a scadenza ritmica, vengono create per dare movimento agli abiti, un movimento che vada oltre gli abiti stessi.

I pantaloni si fanno sempre più corti, andando a cambiare la vestibilità delle gambe, facendo tornare a pensare alla gonna-pantalone, che non vedevamo da un po'

Applicazioni e sovrapposizioni di tessuti guarniscono tutto, come nate da dolcissime sac-a-poche.

Un freno, viene dato dalle cinture protagoniste, strutturate ed improvvisate, con semplici nastri e foulards, portate a smorzare gli ingombri, a ridefinire le linee del corpo, che altrimenti rischierebbero di perdersi completamente.

I colori sfacciati passano con disinvoltura, dal grigio elegante, ai colori pastello, fino ad esplodere in fuochi di artificio di tinte acide, che brillano dai tessuti lucidi e gommosi, provenienti dal passato, ma pensati per il futuro.

Ed allora, diamo libero sfogo alla nostra fantasia, assembliamo i nuovi acquisti, ai pezzi vintage, che abbiamo lasciato riposare sul fondo del nostro armadio direttamente dagli anni novanta. Divertiamoci si, ma non dimentichiamoci mai del buongusto.