Sempre più a rischio la situazione dei conti per la Provincia di Biella. I conti non tornano, e per scongiurare il dissesto il commissario Angelo Ciuni, nominato lo scorso ottobre per sostituire il presidente leghista dimissionario Roberto Simonetti, ha voluto accanto un vice. Viene da Ferrara ma è nato sotto il Mucrone e si chiama Massimo Zavagli, conoscitore della finanza pubblica, già «curatore fallimentare» di qualche Comune e collaboratore del ministro Cancellieri nella gestione del default al Comune di Bologna.

Zavagli è arrivato in Provincia giovedì scorso.

Ora è atteso a Biella un paio di giorni ogni settimana per passare al microscopio i bilanci e allontanare lo spettro del crac. Negli uffici di via Sella se n'è parlato in maniera concreta. Ma Ciun soffia sull'emergenza, nega e preferisce aspettare: «Ho chiesto al mio fianco un vice per ragioni di serietà – spiega –. I problemi si accavallano e occorre affrontarli al meglio. Non me la sentivo di continuare da solo».

Che la situazione sia «delicata» lo ammette lo stesso commissario. I rimedi però esistono: «Non abbiamo ancora il quadro della situazione chiaro davanti agli occhi perciò per ora è impossibile dire cosa succederà. Lavoriamo per capirlo, poi decideremo». La sopravvivenza dell'ente è legata anche alle elezioni e allo scenario che si presenterà dal 26 febbraio e oltre: «Aspettiamo la piena operatività del prossimo governo per conoscere l'entità dei trasferimenti.

Per ora possiamo fare solo ipotesi senza escluderne o confermarne alcuna».

La presenza di Zavagli, esperto di conti e per di più biellese, amplifica i rumors. Che i bilanci di via Sella siano in difficoltà non è un mistero. E il dissesto potrebbe determinare una vita impossibile per i funzionari che garantiscono i servizi.

Oltre tutto, da oltre tre mesi manca una guida politica e l'accorpamento con Vercelli già deciso dal governo Monti è solo rimandato al prossimo Parlamento.

L'ultimo presidente, Roberto Simonetti, ha lasciato Biella per ricandidarsi alla Camera con Lega Nord lo scorso ottobre. Ma al disastro nei conti grida sin dal suo insediamento a Biella nel 2009.

E dalle responsabilità sul dissesto si difende: «Ho lasciato bilanci in ordine ma i tagli degli ultimi anni ci hanno tolto 10 milioni di euro. Sfido chiunque a cavarsela, eppure la mia giunta ha garantito dignità economica all'ente e l'assestamento è stato approvato dal Consiglio».

Simonetti indica anche una soluzione possibile prevista dall'ultima finanziaria: un fondo per sostenere le amministrazioni a rischio. Con 500 milioni di euro a disposizione e il compito di salvare Comuni e Province destinando alle loro casse 100 euro per abitante.