Arrivano precisazioni dall’Agenzia delle Entrate sul Redditometro: in un comunicato stampa redatto per fugare dubbi e paure, l’Ente dichiara di non mettere nel mirino dei controlli i pensionati titolari della sola pensione. L'Agenzia precisa chiaramente: "I pensionati, titolari della sola pensione, non saranno mai selezionati dal nuovo redditometro che è uno strumento" per "individuare i finti poveri e l'evasione "spudorata", ossia quella ritenuta maggiormente deplorevole dal comune sentire".

I controlli sui contribuenti "saranno inferiori ai 40 mila l'anno", ha sottolineato il vicedirettore dell'Agenzia delle Entrate. Tali controlli sono previsti da una convenzione tra Agenzia delle Entrate e Ministero dell'Economia.

Il nuovo redditometro "è uno strumento per intercettare forme di evasione spudorata, per intercettare i finti poveri". Lo ha sottolineato il vicedirettore vicario dell'Agenzia delle entrate, Marco Di Capua, intervenendo a un convegno sull'anagrafe tributaria. Il redditometro "non è uno strumento di accertamento di massa e non è la panacea: è uno strumento - ha aggiunto - insieme ad altri, importante come altri". Per evasione "spudorata", spiega l'Agenzia, si intendono «i casi in cui alcuni contribuenti, pur evidenziando una elevata capacità di spesa, dichiarano redditi esigui, usufruendo così di agevolazioni dello Stato sociale negate ad altri che magari hanno un tenore di vita più modesto». 

A conferma di quanto detto, prosegue la nota, "sia il chiarimento fornito nei giorni scorsi, ossia che già in fase di selezione, le posizioni con scostamenti inferiori a 12mila euro non saranno prese in considerazione; sia la convenzione annuale con il Ministero dell'Economia, in base alla quale l'Agenzia delle Entrate dovrà effettuare ogni anno 35mila controlli utilizzando il redditometro".

In cosa consiste in sintesi il redditometro? Si tratta di una serie di criteri e procedimenti adottata dall’Agenzia delle Entrate, per verificare se il reddito dichiarato dal singolo contribuente è più o meno congruo con le spese effettuate. «

"Se in un anno il contribuente dichiara 20mila euro netti – ha spiegato il tesoriere dell’Odcec Ct Giuseppe Grillo, citando un esempio di facile comprensione – e risulta che 16mila euro sono stati impiegati per spese diverse quali il mutuo, l’auto e assicurazioni personali, è chiaro che i restanti 4mila euro non possono essere sufficienti per sostenere le altre spese di gestione ordinaria". È un meccanismo studiato quindi per favorire e per supportare la lotta all’evasione fiscale.