La prima convention ultrasegreta dei grillini, di politico, non ha detto un granché: presentazioni, scambio di numeri telefonici, visita al Palazzo e raccolta di informazioni sugli appartamenti da prendere in fitto. Ora si passa alle cose serie: questa, in sintesi, la strategia di Gianroberto Casaleggio, "guru cinque stelle”, e Beppe Grillo, leader storico del movimento.

In primo luogo, rispetto assoluto - da parte di onorevoli e senatori cinque stelle - per i "diktat" che pioveranno dall'alto. Chi non li rispetterà, o farà scherzi alla Favia (consigliere regionale che "osò" sparlare dei vertici del movimento) sarà preso a calci nel sedere e non entrerà più nelle liste.

Le considerazioni di Beppe Grillo, sull'articolo 67 della Costituzione, non sarebbero state che la premessa a questa minaccia: i parlamentari non hanno vincolo di mandato, bene: ma se non fanno quello che diciamo noi, resteranno fuori dalle liste e badate, si voterà tra breve.

Secondo "comandamento": nessun appoggio, a nessun governo. La parola d'ordine è "non cedere alle sirene di Bersani": gli elettori non capirebbero. Chi ha votato cinque stelle lo ha fatto perchè odia la casta, le vecchie logiche, gli inciuci, il rigore imposto da Merkel e dai suoi accoliti nord-europei. Bisogna lasciare governare ancora per un po' i partiti tradizionali. Le posizioni sono talemnte contrastanti e la situazione economica è così commpromessa, che non potrebbero fare nulla di buono: quindi, immediato ritorno al voto co l'obiettivo di prendere la maggioranza sia alla Camera che al Senato.



Terzo comandamento, contestare tutto e tutti. A giudizio di Casaleggio, certamente Napolitano non si dimetterà prima del termine del suo mandato: costringerà invece Bersani a tornarsene a casa con le pive nel sacco, e nominerà un altro presidente del Consiglio. Quest'ultimo (Corrado Passera?) avrebbe il compito di mettere su un governicchio, prendendo ministri un po' da destra, un po' da sinistra, e forse anche un po' dagli ultra cattolici (ex) amici di Mario Monti.

Soluzione solo temporanea, ovviamente. Il co-fondatore di M5S sarebbe certo che il governicchio potrebbe fare ben poco, ma certamente sarebbe forte la tentazione di fare una riforma elettorale tesa a danneggiare i grillini. Su questo sarebbe battaglia dentro e fuori il Parlamento che renderebbe i fans d Grillo ancora più determinati.



Ma la strategia di Casaleggio non si fermerebbe ai fatti italiani. Il numero 2 (o1?) di cinque stelle, sarebbe certissimo che il movimento - la protesta più in generale -  sta raccogliendo proseliti dappertutto: in Grecia, Irlanda, Spagna, Inghilterra e non solo. Pare che nella stessa Germania, sia in cantiere un movimento anti-europeista, nato addirittura da una costola del partito di Angela Merkel. L'obiettivo strategico comune: costituire una squadra internazionale di "guastatori politici" in tutti i Paesi d'Europa, poi insediarsi a Strasbugo.