Il ministro degliEsteri, Giulio Terzi, ha dichiarato in maniera esplicita che l'Italia offriràsupporto logistico all'operazione in Mali, motivando questo appoggio con lanecessità di evitareil consolidamento di una presenza terroristica che minaccia il Paese.Gli ha fatto eco il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi il quale hadichiarato che l'Italia si prepara ad appoggiare un'operazione delle Nazioni Unite"in cui però vediamo una preponderante necessità di stabilizzazione, di aiutoumanitario per i profughi, di sostegno alla nascita di una governance politicae civile della regione".

Alle dichiarazioni rese da Terzi,Emergency replicaaffermando che per esperienza concreta mai una guerra è servita a fermare ilterrorismo, tutt'al più avviene esattamente il contrario, ossia la guerra puòfinire con l'alimentare le azioni terroristiche. L'esempio portato è quellodell'Afganistan dove l'occupazione straniera, protrattasi oltre l'inverosimile,ha finito con il determinare una ulteriore escalation terroristica interna. È chiaro, aggiungiamo noi,che le forze USA, orientate dagli analisti della CIA, ritengono che lapermanenza in Afganistan, pur incrementando la violenza in seno allo Statoarabo, costituisce una maniera per tenere il terrorismo lontano dal territoriostatunitense e da quello degli altri Stati occidentali.

Questa politica ha ovviamenteun costo intollerabile in termini di vite umane e non risolve il problema del terrorismoalla radice. Radice che risiede nello stesso odio antiamericano propugnato dall'integralismoislamico: continuando in maniera esasperata a far guerra, mascherandola perazione di pacificazione, il governo americano finisce paradossalmente peralimentare questo odio.

Lecito chiedersi a questo punto se non si tratti di unavolontà precisa da parte delle forze USA: come dire che l'unico modo persnidare i terroristi è quello di indurli ad agire in casa loro e a spese dellostesso popolo afgano. Il terrorismo però in questo modo non avrà mai finealmeno fino a quando sarà rimasto in vita l'ultimo afgano che prova sentimentidi odio antiamericano e sono molti, moltissimi, troppi.

Tornando allaguerra in Mali, Emergency segnala che prima della stabilizzazione e dell'aiutoumanitario di cui parla il ministro Riccardi, andrebbe operato il blocco del mercato delle armi che l'Europa esporta in grande quantità verso lo stesso Malie verso Stati che come il Mali non rispettano i più elementari diritti umani. Perchéin definitiva è l'Europa, e l'occidente in genere, ad armare la mano di quegli aguzzini che poi vuolperseguire in nome della civiltà e del progresso. È il gioco della guerra, l'eternogioco che per ragioni di ingordigia sembra non possa mai aver fine.

L'Italia, evidenzia Emergency, ripudia la guerra nellasua Costituzione e queste ventilate azioni di pacificazione altro non sono cheguerre mascherate e per certi versi addirittura programmate.

Emergencyconclude il proprio comunicato stampa con il netto rifiuto verso l'interventomilitare delle forze ONU in Mali, che definisce a tutti gli effetti una guerra,mentre "l'unico antidoto efficace al terrorismo, alla violenza e alla guerra è lapratica dei diritti umani. Ogni giorno, per tutti".