L'Agenzia per la rappresentanza negoziale dellepubbliche amministrazioni (ARAN,costruita per fungere da interfaccia tra governo e sindacati, ruolo prima ricopertodal ministro di turno), ha illustrato i dati risultanti dal suo rapporto semestrale sulle retribuzionidei dipendenti pubblici, valutando una perdita dell'1,6% del valore dei loroemolumenti.

Isindacati,in una dichiarazione congiunta dei loro Segretari nazionali hanno replicato che la valutazione dovrebbeessere riferita ai tassi d'inflazione ditutto il triennio contrattuale 2010-2012, nel quale non ci sono stati aumenti, aconferma di una perdita di salario nominale in termini reali ben piùgravosa dell' 1,6% nell'ultimo semestre: il loro potere d'acquisto ha subito infatti un'erosione del 7,2%.

Le sigle sindacali chiedono congiuntamente di "far ripartiresubito la contrattazione nazionale e integrativa in tutti i settori lavorativi,per sostenere le buste paga di lavoratori, ingiustamente colpiti dal blocco deicontratti nazionali e riorganizzare le amministrazioni pubbliche".

I dati, se valutati correttamente, parlano di 265.000 posti dilavoro in meno negli ospedali, nelle scuole, e in generale in tutto il sistemadei servizi pubblici, di tanti lavoratori precari cui bisogna dare una prospettiva,di competenze che mancano e di professionalità che non sono valorizzate almeglio. Il punto è che occorre invertirela spirale perversa secondo cui diminuisce il salario dei dipendenti pubblici ecresce invece la spesa pubblica per beni e servizi.

I segretari generali terminano il loro comunicato condivisoaffermando che sicuramente non è l'Aran il responsabile della situazione che siè venuta a creare, ma i Governi che si sono succeduti alla guida del Paese inquesti ultimi anni. Si rende urgente e necessaria la riapertura di una stagione contrattuale dove si ricomincia parlare di lavoro pubblico in termini di investimento, riorganizzazione veradei servizi, razionalizzazione delle risorse, investimenti su salari e nuovaoccupazione devono tornare a essere i punti fondamentali del dibattito politicoe contrattuale sul lavoro pubblico.