A pochesettimane dai risultati elettorali a MassaCarrara, già emergono i primi contrasti e le prime divisioni nella giuntacomunale di centrosinistra. Il sindaco AlessandroVolpi ha appena iniziato il proprio lavoro, ma ha già creato scontento edubbi con le nomine degli assessoriche sono: Uilian Berti e Gabriele Carioli, esponenti del Partito Democratico, eGiovanni Rutili, Silvana Sdoga e Mauro Fiori, rappresentanti della cosiddetta"società civile", ovvero professionisti che non hanno mai ricoperto incarichiistituzionali.
Bella squadra,senza dubbio, un buon assortimento fra il vecchio e il nuovo, ma forse il solo Giovanni Rutili, massesedoc, rappresenta una garanzia di valore nella generale mediocrità.
Inoltre, sesi pensa ai criteri meritocratici, ma soprattutto democratici, che avrebbero dovuto essere alla base di queste scelte politiche, viene spontanea la domanda:che fine ha fatto Giacomo Bugliani?
Perché ce lochiediamo? Bè forse perché GiacomoBugliani è semplicemente ilcandidato al consiglio comunale più votato di sempre con 1.067 voti. 1.067preferenze per vederlo entrare in politica, magari con un ruolo di rilievo.Queste le motivazioni probabili dei suoi elettori. Ma allora perché non farlo assessore piuttosto che semplice consigliere? In molti se lo chiedono,Giacomo Bugliani in primis, che ha sfogato il suo dissenso in un intervista alla stampa.
Bugliani ha accusato ilPartito Democratico di mettere in atto i soliti vecchi giochetti della vecchiapolitica.
Poi, sentendosi accerchiato, ha puntato il dito anche contro ilneosindaco Volpi che avrebbe dovuto avere l'ultima parola, possibilmenteimparziale, sulla vicenda: "Potevaimporsi, ma non lo ha fatto […] dovevaprevalere il parametro personale e non partitico" ha ribaditoBugliani.
Una profonda delusione insomma per uncandidato che aveva appoggiato Volpi sin dalle Primarie del PD e alle elezioniaveva ottenuto un risultato straordinario, raccogliendo il voto soprattutto deigiovani (e di un elettore su otto del suo partito, il PD). Forse il sindacoVolpi non ha avuto abbastanza coraggio nel prendere alcune decisioni? Forse nonha avuto riconoscenza verso Giacomo Bugliani? A poche ore dagli esitielettorali Bugliani aveva dichiarato: "Ho raccolto il consenso di un elettoratospinto dalla voglia di votare un giovane credibile, il mio risultato riflette il desiderio di cambiamento […] Mi sonocandidato con il Pd perché credo che il cambiamento si debba fare dall'interno,con la disponibilità delle forze emergenti a mettersi in gioco, a spendersi perrinnovare".
Un desideriodi cambiamento dall'interno, misereillusioni? Di poco illusoria c'è la sgradevole sensazione che, nellapolitica locale così come in quella nazionale, le logiche di partito sovrastinosempre e sistematicamente la volontà dei cittadini, anche quando questa èespressa esplicitamente con un voto. È questa democrazia?