Il Centro Studi della Confindustria effettua analisi e previsioni sui settori dell'economia italiana e internazionale. Si occupa di temi come la produzione industriale e il mercato del lavoro.
Secondo il rapporto del mese di dicembre, "la lunga recessione dell'economia italiana è finita". Sarebbe la seconda in sei anni, con effetti e danni paragonabili a quelli di una guerra, è scritto, che non sono terminati, ancora. " Il Paese è diventato più fragile, anche sul fronte sociale". C'è stato un "grave arretramento". La ripresa ci sarà ma lenta, continua il rapporto.
Stando al rapporto CSC, negli ultimi sei anni il numero dei disoccupati sarebbe raddoppiato, raggiungendo 7,3 milioni. Raddoppiato nel corso dello stesso arco di tempo anche il numero dei poveri, arrivando a toccare 4,8 milioni di persone. Anche il Pil rispetto al 2007, sarebbe calato del 9,1℅, tornando così ai valori del 2009, pari a 2.900 euro a persona.
Tuttavia, stando a CSC ci potrebbero essere segnali positivi. Nella migliore ipotesi "l'emorragia occupazionale si arresta e il tasso di disoccupazione si stabilizza. Le previsioni indicano che il tasso di disoccupazione nel 2014 sarà del 12,3℅, e nel 2015 del 12,2℅. Anche la spesa per la famiglia potrebbe aumentare, invertendo così la tendenza.
Non mancano le critiche al governo Letta sulla Legge di Stabilità.
Sarebbe "una occasione mancata", perchè gli interventi sono modesti. Il rapporto del CSC dice "È un intervento modesto sul 2014 che ritocca marginalmente il deficit, in termini di Pil si tratta di qualche decimale (0,2℅)". Anche le risorse stanziate per il cuneo fiscale, avrebbero un'incisione scarsa.
Ieri, giovedì 19 dicembre, il Capo del governo Enrico Letta, dopo aver saputo di quanto scrive CSC, ha risposto che si pensa soprattutto a tenere i conti a posto e che lo spread ha raggiunto il punto più basso in questi due anni e mezzo.