L'art. 64 della legge 99/2013 stabilisce una tassa di consumo del58,5% su sigarette elettroniche e accessori e rappresenta oltre l'80%di tassazione su un prodotto fino a ieri di libera vendita.
Dedotti i costi, ci sono ancora Iva, Irpef e Irpeg e chi si occupa del commerciodi sigarette elettroniche per mantenere gli stessi livelli di utile, dovrà raddoppiare i prezzimantenendo le stesse vendite. Una missione impossibile, secondo glioperatori del settore. Questo nuovo regime fiscale potrebbe essere laloro fine. Hanno investito basandosi su condizioni di libero mercatoe non immaginavano di trovarsi oggi, loro malgrado, in un regime dimonopolio di Stato.
Dopo aver cercato il compromesso, glioperatori hanno presentatonumerosi ricorsi al Tar. Abbiamo sentitoMassimiliano Begotti, il portavoce della Lega Italiana FumoElettronico, affiliata a FederContibuenti:
'Sin dal principio abbiamo cercatoappoggio nelle forze politiche di qualsiasi schieramento e dopo circa1000 email inviate a tutti i membri del Parlamento, siamo riusciti adintraprendere alcuni rapporti abbastanza stretti con alcuni deputatie senatori con cui ho avuto il piacere di avere un dialogo volto allasoluzione del problema. Mi sono però reso conto che, pur essendociuna certa volontà politica di venire incontro alle nostre richieste,non c'era la volontà governativa di concedere modifiche allatassazione e nemmeno delle proroghe in seguito'.
Quindi gli imprenditori delle sigaretteelettroniche hanno capito che la mediazione non avrebbe ottenutoalcun risultato.
'Le nostre proposte erano una diminuzione dellapercentuale della tassa al 25% sui liquidi oppure una tassazione flatdi 0,20 € ogni ml di prodotto, detassando totalmente ilcompartimento hardware. E' pura follia tassare e mettere sottomonopolio batterie, cavi usb, custodie per sigarette elettroniche,tubi d'acciaio e caricabatterie da muro'.
Le analisi economiche fatte perdeterminare gli effetti della tassazione danno risultati disastrosi.
'Dopo aver analizzato tutte leipotesi che scaturirebbero anche da una tassazione ridotta,credo che il settore accuserebbe il colpo marcatamente soprattutto dalla vendita online estera, che potrà vendere i liquidi a prezzi molto più competitivi dei nostri; quindila strada sarebbe quella di detassare tutto,cercando la copertura dei 117mln di euro in altrisettori.
Si è pensato alla possibilità di tassare dello 0,15% inpiù le slot machine con un incasso di circa 120mln di euro.Così si avrebbe anche un piccolo avanzo di 3mln di euro da destinareagli studi sugli effetti delle sigarette elettroniche'.
Agli operatori economici non è, infatti, sfuggito l'enorme sconto che lo Stato ha fatto alleconcessionarie di Slot Machine: dovevano allo Stato di più di98 miliardi di euro e daranno forse 500 milioni. Intendono, però, battersi anche sul fronte scientifico.
'Abbiamo coinvolto anche la Liaf(Lega Italiana Anti Fumo), nella persona del Dott, Riccardo Polosa,il quale ha già effettuato diversi studi sulle sigaretteelettroniche riconosciuti in tutto il mondo che sono stati pubblicatisu The Lancet e sul New York Times.
Sono due mesi che con lui stiamocercando di trovare i fondi necessari a far partire uno studio alivello nazionale per monitorare la riduzione del tabagismo tramitele sigarette elettroniche, coinvolgendo una sessantina di negozi ecirca 600 pazienti vergini da tenere sotto controllo per tutta ladurata dello studio scientifico'.