Sembra che la spending review targata Matteo Renzi abbia individuato nell'esercito e nella spesa militare gli obiettivi principali ed immediati: naturalmente, questa decisione del Presidente del Consiglio non ha mancato di suscitare le prime polemiche e le prime dichiarazioni scettiche. Vediamo, più da vicino, quale sarà il programma che il premier intende adottare.
Governo Renzi e la spending review: i cacciabombardieri
Il Governo Renzi e il suo programma di tagli alle spese interessa, dunque, come abbiamo visto, l'ambito militare.
In base ai rumors, il taglio in questione sarebbe piuttosto considerevole e riguarda la vendita della portaerei italiana "Garibaldi" e di dimezzare anche la spesa dei cacciabombardieri F35. Il piano sarebbe infatti comprare 45 elementi anziché 90, spendendo di conseguenza 6 miliardi invece di 12 nell'arco di un periodo lungo 12 anni. In questo modo il Governo risparmierebbe intorno ai 500 milioni di euro l'anno.
Roberta Pinotti, ministro della Difesa non conferma in modo esplicito questa notizia e puntualizza, invece, che in realtà il taglio potrebbe riguardare l'intero armamento e non solo i cacciabombardieri, ma quello che precisa senza remore è che di sicuro non ci saranno altri acquisti di F35.
Maurizio Lupi, ministro dei Trasporti, avrebbe inoltre spiegato durante un'intervista radiofonica che, in un momento in cui le risorse scarseggiano, risulta necessario stabilire delle priorità, proprio come accadrebbe all'interno di una "famiglia".
Governo Renzi e la spending review: gli elicotteri
Pare, tra l'altro, che anche la portaerei Cavour sia a rischio vendita, e insieme a lei il numero dei velivoli utilizzati nei casi di soccorso in mare.
Circa 50 elicotteri a disposizione delle forze della Marina, i Vigili del Fuoco e la Guardia Costiera potrebbero "spiccare il volo" per sempre.
La spending review interesserà infine anche la sfera digitale. Il sistema per la connessione dei militari in missione (Forza Nec) potrebbe subire la sospensione. Con queste manovre il Governo Renzi recupererebbe più di un miliardo l'anno per un periodo consecutivo di circa 15 anni. Nei prossimi giorni la commissione Difesa si riunirà per definire la questione, ma dettagli e tempi a parte, che i tagli ci saranno è praticamente un dato certo.