Ecco il ritorno del cosiddetto bonus mobili, con il suo tetto di spesa attestato a 10.000 euro, qualsiasi sia l'importo dei lavori di ristrutturazione. Ecco che l'Agenzia delle Entrate rende note una serie di spiegazioni su come usufruire delle detrazioni delle ristrutturazioni. Ad esempio non si possono chiedere se si intende acquistare un box, ma occorre che si ristrutturi davvero un immobile.

Chi può avere il bonus mobili? Come fare per accedere? Quali i requisiti per ottenere detrazioni sulle ristrutturazioni?

Al bonus mobili e ristrutturazione, secondo quanto dettato dalla circolare 11 del 21 maggio 2014, possono accedere anche chi si appresta a fare ristrutturazioni e paga a rate tramite finanziaria, per farlo occorre attenersi ai dati di legge di un determinato tipo di bonifico. Il pagamento deve specificare anche i dati fiscali e numero della fattura del beneficiario. Va conservata dal contribuente, ed è fondamentale per la richiesta del bonus.

È fondamentale che i lavori di ristrutturazione siano "reali". Non solo pareti da ritinteggiare, ma ad esempio tubature da cambiare in una toilette. Che coinvolgano non solo aggiunte nelle strutture, ma ampliamenti, mura e impianti. Sono ammessi anche interventi per il miglioramenti del risparmio energetico ma qui la richiesta della detrazione diventa del 50%. Una buona occasione se intendete, per esempio, installare pannelli fotovoltaici.

Si può accedere al bonus mobili, se si acquistano arredi da un'impresa estera. Basta pagare con un bonifico ordinario internazionale che faccia riferimento all'articolo 16-bis della legge 917/1986, e sia comprensivo di partita Iva, codice fiscale o secondo le normative vigenti nel Paese dove si acquista, analogo codice identificativo. Bisogna tenere conto che molti interventi andranno valutati caso per caso.

Infine, hanno diritto all'agevolazione, anche i coniugi non proprietari dell'immobile ristrutturato. A patto che si abbia un conto cointestato. Il pagamento al condominio dev'essere fatto attraverso assegni che facciano riferimento al loro conto in comune. Naturalmente la ricevuta che viene rilasciata dall'amministratore del condominio dev'essere completa di dati anagrafici che comprovino l'avvenuta spesa.