Intere piantagioni di arance lasciate a marcire, quintali di prezioso succo che evaporerà con il caldo siciliano: questa è la conseguenza dello scellerato accordo europeo con i paesi dell'Africa settentrionale, primo fra tutti il Marocco, diretto concorrente delle nostre arance italiane. La regione Sicilia, già duramente messa alla prova con la crisi economica e una disoccupazione galoppante, ha un nuovo mostro da combattere: la concorrenza marocchina spalleggiata dall'UE.
Situazione economica davvero critica in Sicilia, da anni l'agricoltura della regione subisce attacchi alle produzioni locali, le arance sono uno dei comparti economici importanti per la Sicilia; con questi accordi, dove si gioca al ribasso, l'isola italiana rischia di scomparire nel mercato delle arance.
Gli agricoltori sono sul piede di guerra, ma ben poco possono fare con una concorrenza che ha un decimo dei costi italiani, basta solo il prezzo dei carburanti e la stessa manodopera, insostenibile anche solo pensarlo. Di tutto questo complice è la grande distribuzione che si avvantaggia di un prodotto a bassissimo costo e ovviamente lo rivende al normale prezzo di mercato, senza alcun vantaggio per l'utente finale, che vede prodotti diversi e d'importazione ma allo stesso prezzo di quelli nazionali.
I siciliani lamentano il mancato appoggio dei politici sia locali sia nazionali, inclusi quelli che dovrebbero essere portavoce dell'Italia al parlamento europeo. Come sostenuto da molti agricoltori, sembra proprio un progetto studiato a tavolino, dove lo scopo sarebbe quello di eliminare le produzioni italiane a vantaggio di quelle estere.
I prezzi di acquisto da parte della grande distribuzione sono nell'ordine di qualche centesimo al kg, ma arrivano ugualmente sul banco al dettaglio intorno ai 2 euro.
E' chiaro che per i grandi gruppi della distribuzione si tratta di un affare da milioni di euro da guadagnare facilmente e senza alcun investimento, semplicemente comprando "un po' più a sud della Sicilia". Si tratta di affari e in quest'ottica poco conta se l'agricoltura siciliana è distrutta e le arance marciscono.