Il Pd dopo la gloria politica, con una percentuale di consensi quasi plebiscitaria, oggi si trova nel bel mezzo della bufera delle mazzette e della corruzione. Ultimo in ordine di arrivo in pieno svolgimento presso la magistratura, è il caso che sta facendo saltare le poltrone venete, lo scandalo del Mose che vede tra i responsabili l'ex presidente della Regione Veneto ed ex ministro, Giancarlo Galan deputato di Forza Italia.

L'intreccio di mazzette, corruzione e stipendi regalati sono trasversali, riguarda tutti i partiti di maggior rilievo politico che negli ultimi anni si sono alternati alla guida del paese, questo scandalo del Mose non è altro che il continuo della storia di un paese la cui costituzione sembra più fondata sulla mazzetta che non sul lavoro.

Poco prima delle elezioni europee gli scandali iniziati con l'Expo di Milano, dove si accesero i riflettori dopo che un gruppo di parlamentari del M5S, insieme allo stesso Grillo, andò in 'gita' in quello che è un deserto edilizio alle porte di Milano.

Renzi ha già dato direttive ad alcuni suoi collaboratori tra cui Lorenzo Guerini, Debora Serracchiani e Graziano Delrio sottosegretario alla presidenza del consiglio, tutti uniti per dare aiuto e collaborazione al Commissario Raffaele Cantone, affinché si faccia chiarezza e si giunga presto alle responsabilità individuali del caso in questione, uno scandalo che non può lasciare che una certa amarezza a tutti quelli che hanno votato PD, che si aspettavano ben diverse iniziative delle quali dovrebbe occuparsi il Governo.

In Rete l'amarezza e la rabbia montano inesorabilmente, tanto tra chi ha votato PD e Forza Italia, che per tutti coloro di fede grillina, che vedono in questo ennesimo scandalo una piccola vendetta come rivalsa per il risultato del voto europeo di due settimane fa. Molti si domandano come sia stato possibile che il PD abbia ottenuto un così alto consenso, i fatti gli danno ragione, com'è anche vero che ci sia stata irregolarità sul voto, sostengono nel M5S.

Una nuova tangentopoli che Renzi si ritrova in casa, molti dei suoi esponenti di partito sono coinvolti in molti scandali nazionali e locali, dal canto suo per ora si è limitato a dire che il problema sono i ladri e non le regole, anche se l'assenza di queste genera appunto l'occasione per i ladri. Quindi una risposta che non dice nulla, i ladri senza regole potranno manifestarsi come vogliono, ed è quello che fanno, Renzi dovrebbe riformulare la risposta, una risposta che sia più rassicurante e meno evasiva.