Il trionfo al voto delle elezioni europee lasciava pensare ad una strada in discesa per Matteo Renzi e per il suo esecutivo: sembra, invece, che stia avvenendo proprio l'esatto contrario. Dopo le critiche arrivate dall'Unione Europea che auspica una prossima manovra correttiva in Italia per bilanciare il buco di 9 miliardi (in gran parte dovuto al bonus Irpef da 80 euro), ora arriva anche la bocciatura dell'aumento in busta paga da parte della Corte dei Conti. Vediamo.


Corte dei Conti boccia Matteo Renzi e il bonus Irpef

La Corte dei Conti ha sonoramente bocciato il provvedimento del bonus degli 80 euro, quello che fino a ieri veniva considerato come il fiore all'occhiello dei primi mesi dell'esecutivo e che, fino a prova contraria, è stato un fattore importante, se non decisivo, nel risultato delle elezioni europee. Motivo? Lo sconto Irpef è stato definito solo come un “surrogato”: la Corte dei Conti sostiene, infatti, che si tratta di un rimedio inutile che allontanerebbe e renderebbe più difficile l’attuazione di un disegno razionale, equo e strutturale di riduzione e di redistribuzione dell’onere tributario. 

In pratica: meglio pensare a come far pagare di più e meglio le tasse ai contribuenti in grado di farlo che offrire 80 euro agli italiani, sperando che contribuiscano ad alzare la quota consumi.



Corte dei Conti boccia Matteo Renzi e promuove Isee di Enrico Letta

La beffa per Matteo Renzi è addirittura doppia, visto che, non solo la Corte dei Conti si è permessa di bocciare il bonus degli 80 euro, ma addirittura ha voluto tributare un cosiddetto elogio “postumo” al nuovo Isee confezionato dal governo di Enrico Letta prima delle dimissioni. 
La Corte dei Conti, infatti, ha affermato che, seppur il provvedimento abbia ancora bisogno di qualche correzione, potrà assicurare alcuni importanti benefici come quello di combattere i furbetti disposti a dichiarare il falso pur di accedere a contributi e agevolazioni previste per i meno abbienti.