La Banca d'Italia lancia l'allarme, le operazioni sospette crescono, e secondo l'Uif (Ufficio di investigazioni finanziarie), nel 2013 e nei primi sei mesi del 2014 questa tendenza sarebbe in forte rialzo.
L'importo segnalato sarebbe di ben 84 miliardi di euro, di cui l' 85% deriverebbe da operazioni bancarie mentre il restante da vari professionisti, praticamente nullo l'apporto della pubblica amministazione in tal senso.
Claudio Clemente, direttore della Uif di bankitalia, afferma che ci sono diversi operatori che si presterebbero ad operazioni, definisce grigie, che favorirebbero lo strumento del riciclaggio; lo stesso auspica inoltre una riforma delle norme italiane che in contrasto con gli standard internazionali e comunitari, non prevedono l 'accesso della stessa unità ai dati investigativi e giudiziari.
Il direttore rammenta come la Uif ricorra spesso alle ispezioni per verificare il rispetto degli obblighi, in prima battuta di individuazione, e poi di segnalazione delle operazioni sospette; inoltre la crisi economica alimenta il fenomeno dell'usura, tanto che le operazioni sospette sarebbero raddoppiate rispetto all' anno precedente.
Secondo lo stesso Clemente bisogna evidenziare il nuovo modo di intendere determinate operazioni, denominate finanza creativa, che altro non sono che il modo per mascherare il fenomeno della corruzione.
In modo particolare si ricorre a determinati metodi per dissimulare l'identità degli effettivi titolari, e si fa riferimento a strumenti di investimenti innovativi, a mandati fiduciari e a catene societarie complesse, con diverse e variegate ramificazioni internazionali più difficili da intercettare e reprimere.
Questo discorso, quindi, pare abbia preso piede in maniera forte e molto diffusa, preoccupando i mercati finanziari; pare quindi che di questi metodi si servano le cosche a stampo mafioso, camorristico o comunque legate al malaffare, in modo tale da riciclare e ripulire soldi sporchi, derivanti da operazioni sicuramente non legali.