Il barometro dei prezzi del mercato immobiliare continua a colorarsi di rosso, mostrando che l'aria di crisi persiste sul mattone italico. I valori degli immobili secondo le misure svelate in un recente report dell'istituto nazionale di statistica italiano mostrano che il secondo trimestre dell'anno in corso ha registrato una nuova diminuzione dello 0,6%, che sommandosi ai 9 mesi precedenti determina una flessione annua del 4,8%. Non vanno meglio le cose se si considera l'andamento dei prezzi rispetto all'anno 2010, il punto di partenza delle rilevazioni immobiliari: in questo caso, la discesa dei valori ha segnato un -11,2%.

Flessioni congiunturali e tendenziali dovute alla diminuzione dei prezzi delle abitazioni nuove e di quelle esistenti

Ma quali sono le cause di un simile andamento del settore? Secondo lo stesso report diramato dall'Istat, "le flessioni congiunturali e tendenziali sono dovute alle diminuzioni dei prezzi sia delle abitazioni esistenti (-0,7% rispetto al primo trimestre 2014, -5,7% rispetto allo stesso trimestre del 2013) sia di quelle nuove (-0,2% su base congiunturale, -2,7% su base annua) [...] pertanto il differenziale in valore assoluto tra la variazione tendenziale dei prezzi delle abitazioni esistenti e quella dei prezzi delle abitazioni nuove, dopo il minimo del quarto trimestre del 2013 (2,4 punti percentuali), si amplia a 3 punti percentuali dai 2,9 punti del trimestre precedente".

I dati del Crif sui muti casa: a settembre prosegue domanda in salita a +14,7%

In controtendenza rispetto all'andamento dei prezzi è il dato fornito dal Crif, che attraverso il proprio barometro ha registrato nuovamente un segno positivo nelle richieste dei mutui presentati dalle famiglie italiane; le istruttorie formali hanno segnato un +14,7% nei confronti dello stesso dato risalente al 2013.

A tal proposito, Simone Capecchi (Direttore Marketing di CRIF) ha commentato: "complessivamente gli italiani sembrano essere ancora fortemente condizionati dalla perdurante situazione di incertezza del quadro macro economico, con l'uscita dalla crisi che continua ad essere rinviata. D'altro canto, un tasso di disoccupazione costantemente elevato, con quella giovanile che si è assestata su livelli impressionanti, deprime la fiducia delle famiglie e ne limita la propensione ad elevare i consumi o ad investire sull'acquisto dell'abitazione.

Un segnale inequivocabile di questa dinamica è rappresentato dal fatto che solamente 4 immobili su 10 siano acquistati con il supporto di un mutuo, preferendo attingere, ove possibile, ai risparmi accumulati o ricorrendo al supporto del nucleo familiare" (fonte dichiarazioni: lastampa.it). Se desiderate rimanere aggiornati sulla crisi immobiliare, vi invitiamo a cliccare il tasto "segui" in alto a destra.