La più grande considerazione dell'Italia nelle istituzioni europee è quella di aver proposto un piano di investimenti di 300 milioni di euro. Parte da questa constatazione l'intervento del Premier, Matteo Renzi, in vista del Consiglio Europeo che comincia domani, 23 ottobre.

"L'Europa è in un'importante fase di cambiamento, sta passando da una fase di rigore e di austerità ad una fase che contempla la crescita e gli investimenti". È da questo pilastro che Renzi, ha iniziato il suo intervento, oggi, al Senato. "E' necessario cogliere questa occasione perché l'Europa sta cambiando le sue istituzioni".

Renzi punta a sdrammatizzare il giudizio che l'Europa darà sulla Legge di Stabilità: basta la "lettera" proveniente dall'Europa per creare titoloni da batticuore sui giornali, come se dietro la normale corrispondenza si nascondesse chissà quale minaccia. In realtà, il Premier è del parere che l'Italia deve portare la propria voce nelle istituzioni europee non con il timore di un diktat, ma con la convinzione di aver svolto ciò che ha promesso.

I dubbi dell'Europa sulla Legge Stabilità, chiarimenti sulla pensione al 10 del mese e fondi pensione tassati retroattivamente?

Intanto, però, la Commissione europea vuole vederci chiaro e chiede dei chiarimenti al Governo italiano chiarimenti sulla Legge di Stabilità: lo farà con una lettera ufficiale.

Si gioca, dunque, sul terreno sulle risorse che servono e che potrebbero mancare, la partita della manovra economica e finanziaria. Entro oggi, la Ragioneria di Stato dovrebbe dare l'ok, imprimendo il famoso bollino che certifica e garantisce la copertura finanziaria. Un visto di conformità senza il quale il provvedimento non può essere controfirmato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e trasmesso al Parlamento.

Tuttavia alcune misure contenute nella bozza della Legge di Stabilità hanno sollevato perplessità a partire dal bonus bebè , quest'ultimo annunciato solo domenica scorsa nella trasmissione "Domenica Live" su Canale 5. Servono 3 miliardi in tre anni per dare 80 euro al mese alle neomamme: Regioni e Comuni si stanno opponendo, temendo nuovi ed altri sacrifici e chiedono di poter ridiscutere la manovra.

Domani Governatori e Sindaci sono stati convocati a Palazzo Chigi per cercare di trovare una mediazione. Nel frattempo, il Ministero dell'Economia ha disposto chiarimenti sui contorni di una misura che ieri ha messo sul piede di guerra tutti i sindacati, per una volta compatti sulla stessa rivendicazione: la pensione verrà pagata il 10 del mese e non più il 1°, come avviene ora, solo a chi ha la doppia pensione Inps e Inpdap, quantificabili in 800 mila persone; gli altri 15 milioni continueranno a riceverla il primo del mese se la pensione è Inps, il 16 del mese se hanno un assegno Inpdap. Infine, si sta facendo largo l'ipotesi della tassazione dei fondi pensione nella misura retroattiva ed avere già decorrenza dal 1° gennaio 2014 e non a partire da gennaio 2015.