Gli stress test che la Bce, la Banca centrale europea, ha condotto su ben 131 istituti di credito, hanno fatto emergere come non tutte le banche del Vecchio Continente presentino un adeguato patrimonio di vigilanza. In particolare ben 31 banche non hanno superato gli stress test, e tra queste anche due istituti di credito italiani, la Carige ed il Gruppo bancario Monte dei Paschi di Siena. Niente di grave o di irreparabile come peraltro è stato messo in evidenza dalla Banca D'Italia che, anzi, ha messo in risalto come nel complesso il sistema bancario italiano abbia retto molto bene ai cosiddetti stress test.

Ora le due banche italiane avranno due settimane di tempo per presentare alla Banca centrale europea i necessari piani di ricapitalizzazione. In merito la Carige si è già mossa in tal senso annunciando un aumento di capitale per un controvalore non inferiore ai 500 milioni di euro unitamente ad altre azioni di efficienza. Il vicedirettore della Banca D'Italia Fabio Panetta ha inoltre precisato come l'importo complessivo, dato dalla carenza di patrimonio da parte delle banche italiane, sia tale per cui non sia necessaria alcuna iniezione di fondi pubblici. Nello stesso tempo però il vicedirettore di Bankitalia Fabio Panetta ha messo in evidenza come le difficoltà legate ad un sistema bancario non pienamente capitalizzato siano frutto di una crescita dell'economia che ancora non torna, e come le fusioni tra gli istituti di credito siano comunque un bene se queste vanno proprio a rafforzare l'economia.

Sull'esito degli stress test si è espresso anche il ministro all'Economia Padoan dichiarandosi in particolare fiducioso sul fatto che le carenze patrimoniali emerse per il sistema bancario italiano saranno coperte attraverso delle ulteriori operazioni di mercato. Per la precisione, dagli stress test sulle banche europee è emerso che servono a Carige interventi sul capitale per 814 milioni di euro, e per 2,1 miliardi di euro per il Gruppo bancario Monte dei Paschi di Siena.