L'Ansa riferisce che per la Grecia è stato trovato un accordo. Venendo parzialmente incontro alle richieste di Atene su una proroga dei termini è stato concordato di concedere altri quattro mesi al governo greco, a condizione di realizzare le riforme. Entro lunedì prossimo si attende che Varoufakis presenti una lista delle prime misure da adottare per usufruire della proroga quadrimestrale concessa dall'Eurogruppo.

Le indiscrezioni pre vertice

Mentre era in corso il vertice dell'Eurogruppo a Bruxelles, rimbalzavano su alcuni quotidiani finanziari notizie allarmanti che preludevano a scenari nefasti per l'economia intera, sia europea che americana.

Una Reuters riportava l'indiscrezione proveniente da Spiegel, settimanale tedesco, in cui si diceva che la Bce era al lavoro per predisporre un piano B in caso di fallimento delle trattative. Lo scenario immaginato era quello di un Grexit con l'uscita di Atene dalla zona euro. L'accordo trovato ieri sera al vertice dell'Eurogruppo con la concessione di una proroga spazzava via queste illazioni che peraltro la Bce si era rifiutata persino di commentare.

Non esiste nessuna ipotesi Grexit

Il Sole 24 Ore approfondiva quanto Spiegel riportava nel suo intervento spiegando che l'uscita di Atene non sarebbe stata affatto devastante per le economie dei Paesi Europei, per cui si lavorava ad un piano alternativo per fronteggiare il Grexit.

Ma basta guardare alle posizioni assunte da Portogallo, Finlandia e Austria che si allineano alla Germania nel ritenere che la Grecia debba invece restare nell'euro e rispettare gli impegni già presi. Inghilterra e America sostenevano che non conviene un'uscita dall'euro della Grecia. I costi sarebbero molto più alti rispetto ad un cammino di riforme, posizione condivisa del resto anche dall'agenzia di rating Standard & Poors.

Bruegel

Il Think Tank Bruegel, scrive sempre Il Sole 24 Ore, sostiene le stesse tesi aggiungendo che Berlino stava solo bluffando. Gregory Claeys, studioso del Bruegel, riteneva che la proposta di Varoufakis sia più che accettabile. Prorogare di altri sei mesi il piano di prestiti era un ottimo punto di incontro per definire al meglio le trattative finali.

Il termine concesso ad Atene ieri sera, sia pure inferiore di due mesi, dà ampiamente ragione agli assertori del mantenimento di Atene nella zona euro. Per citare l'affermazione di Tsipras prima che iniziasse il vertice, quella di ieri si può definire una giornata storica per l'Europa grazie all'intesa trovata.