Notizie che arrivano dai Comuni della Toscana, dopo il tavolo di trattative richiesto per l'imminente chiusura degli uffici postali collinari. Dopo l'avviso stampa di Poste Italiane del 5 febbraio scorso , si sono riuniti i Comuni di Terranuova Bracciolini per Campogialli, Bucine e Montevarchi per Mercatale Valdarno, Pergine Valdarno per Pieve a Presciano, Cavriglia per Meleto, in un tavolo di trattativa con la dirigenza di Poste Arezzo.

La decisione è stata negativa e ratificata dai vertici della sede centrale di Roma, che non ha accordato trattative con i sindaci.



"Non c'è stata nessuna disponibilità - sottolineano i due primi cittadini, Leonardo Degli Innocenti o Sanni e Pietro Tanzini - ad esaminare soluzioni per un percorso condiviso. Da parte del responsabile provinciale di Poste Italiane è arrivato un secco no anche di fronte alla proposta di incontrare i cittadini interessati dalla chiusura dei presidi postali in assemblee pubbliche".



In questi giorni, i sindaci annunciano nuove battaglie per opporsi alla decisione di Poste Italiane, e incontri con il Governatore Enrico Rossi. Per le amministrazioni comunali si gioca una partita per il territorio, per evitare in ogni modo un servizio in meno al cittadino che si aggiunge alla politica del cambio verso.

Una battaglia continua per la popolazione dei piccoli centri, per evitare scenari di carenza ulteriore di servizio pubblico: lo spostamento verso i centri, si calcolano un minimo di 5 km per raggiungere l'ufficio più vicino, risultato un aumento della mobilità di auto, considerando la quasi assenza di trasporto pubblico nelle piccoli frazioni collinari; uffici sempre più affollati nei centri con attese più lunghe, e la mancanza di offerta di servizi alternativi sul piccolo territorio all'ufficio postale; svantaggi per le persone impossibilitate agli spostamenti e all'accesso online. Il servizio pubblico si riduce ancora e non si fa più garante del cittadino, ma demanda dunque al mercato le scelte per le strategie future.