Il quantitative Easing europeo diventa realtà e i mercati festeggiano l'annuncio del presidente della Bce Mario Draghi con rialzi diffusi su tutti i listini del vecchio continente. Dell'attesa riunione di oggi della Bce a Cipro, con il discorso di Draghi tanto atteso dai mercati, ne parlano tutti i principali media finanziari e quotidiani maggiori come Reuters e Il Sole 24 Ore. La notizia era nell'aria tanto che le borse europee, Milano in testa, hanno viaggiato piatte per tutta la mattinata per risalire dopo pranzo. Mario Draghi lancia ufficialmente il Quantitative Easing e l'acquisto di bond e scherza sulla Grecia: "siamo diventati la banca più gettonata da Atene."

Dal 9 marzo parte l'acquisto di titoli

Altri quattro giorni e partirà ufficialmente il quantitative easing della Bce.

Durerà fino a tutto settembre del 2016 il programma di espansione di liquidità per far uscire dalle secche della crisi l'Eurozona. Si conta di abbassare l'inflazione su livelli fisiologici attraverso un acquisto di titoli pari a 65 miliardi di euro ogni mese. Questo parallelamente all'intervento in acquisto di Abs e covered bond (titoli obbligazionari sul mercato secondario). Draghi annuncia che il programma continuerà finché l'inflazione non avrà raggiunto il 2% o qualche livello poco inferiore nel medio periodo.

Costo del denaro invariato

Resta al 0,05% il costo del denaro eguagliando lo stesso minimo storico toccato nel settembre scorso. Reuters così descrive la decisione della Bce di lasciare inalterato il costo sopra esposto rinforzando la tesi della positiva influenza del Quantitative Easing sull'economia europea, come dal risultato di un sondaggio che ha coinvolto 83 economisti.

Di questi 43 sono convinti che l'inflazione tornerà su livelli accettabili. Secondo alcuni il programma potrebbe anche prolungarsi oltre il 2016.

I tassi di interesse

Rimane fissato il tasso di interesse dello 0,05% applicato a quelle banche che vorranno ricorrere ai prestiti Bce. C'è un incremento del tasso sui prestiti straordinari dello 0,3% mentre quello sui depositi marginali rimane fermo a -0,2%. Per la crescita di Pil dell'Eurozona le stime della Bce vedono un incremento del + 1,55% per quest'anno con una crescita progressiva negli anni a venire.