Poche illusioni per i pensionati che rientrano tra quelli a cui la Fornero ha bloccato gli aumenti previsti per la perequazione e che la Corte Costituzionale ha stabilito che debbano essere restituiti. Lunedì 18 maggio è prevista una riunione del Consiglio dei Ministri di Matteo Renzi con la quale si dovrebbero mettere nero su bianco le prime linnee guida per cercare di applicare la sentenza di incostituzionalità della Consulta alla Legge Fornero.
Il blocco dell'aumento delle Pensioni voluto dal Governo Monti riguardava gli anni 2012 e 2013 e le pensioni a partire a un importo di 1.400 euro lorde, quindi una platea di sei milioni di pensionati ed un danno per le casse italiane tra i 10 ed i 16 milioni di euro.
Le voci che trapelano e le prime dichiarazioni dei rappresentanti del Governo ci portano a prevedere quello che potrebbe succedere domani, quando è previsto il Consiglio dei Ministri. Sembra che la decisione definitiva verrà spostata in avanti, a cavallo delle elezioni amministrative previste per il 31 maggio. Per evitare rimproveri dalla Comunità Europea, il Ministro Padoan spingerebbe verso una soluzione già lunedì, ma l'appuntamento elettorale ed il rischio di perdere popolarità nei confronti dell'elettorato sicuramente farà slittare la decisione definitiva.
Con il supporto dell'Inps, l'ipotesi di partenza dovrebbe essere quella di rimborsare solo uno dei due anni in cui i pensionati non si sono visti aumentare le pensioni, almeno inizialmente.
Sembra anche che si vada verso un rimborso non per tutti, ma solo per le pensioni fino ad un importo massimo di 3.500 euro lordi al mese. Sembra che una decisione del genere sia stata in passato avallata dalla Corte Costituzionale (la Consulta) che non ha mai deliberato contro blocchi agli aumenti per pensioni di molto superiori al minimo.
Sta di fatto che una decisione deve essere trovata ed in tempi rapidi. Inoltre deve essere trovata in maniera tale da evitare che dal giorno dopo inizino a partire ricorsi che potrebbero peggiorare la situazione.