Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato in parte la Riforma Fornero, in queste ultime ore il premier Matteo Renzi sta lavorando per la risoluzione del sistema previdenziale, anche se secondo Affaritaliani.it il segretario del Pd sarebbe intenzionato a far slittare il decreto Pensioni a dopo le Elezioni Amministrative del 31 maggio per evitare un calo dei consensi tra gli elettori del Pd.

Mentre il ministro dell'Economia, sempre sotto pressione dall'Unione Europea che sta aspettando le decisioni dell'esecutivo in merito alla sentenza della Consulta, vorrebbe arrivare a un provvedimento in tempi brevi, e secondo alcune indiscrezioni del Pd, Padoan è sostenuto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, favorevole in tempi brevi a trovare una soluzione definitiva.

Pensioni, nuova stangata del terzo governo tecnico Renzi: arrivano nuove tasse?

Dunque al Cdm di lunedì non ci sarà un dl sulla Riforma Pensioni ma una discussione generale su come applicare la sentenza della Consulta e su come reperire le coperture finanziarie, probabilmente con nuove tasse su benzina, tabacchi, bolli, e gioco d'azzardo, anche se Matteo Renzi dopo aver reperito 1 miliardo e 600 milioni dal tesoretto nel Def, vorrebbe reperire gli altri 17 miliardi tagliando enti locali.

Ad ogni modo secondo Libero il premier e segretario metterà mano alla riforma previdenziale a settembre e sul tavolo stanno valutando di calcolare la pensione con sistema contributivo, ossia calcolando l'ammontare dei contributi versati nell'arco della vita lavorativa, che sarà esteso a tutti, escluse le rendite delle pensioni basse e cancellando così tutti i diritti acquisiti fino al 2012.

Riforma Pensioni: Renzi, Inps e Consulta a favore di un sistema previdenziale contributivo

Tuttavia tra gli scontri e le tensioni tra Palazzo Chigi e il ministero dell'Economia la proposta dell'introduzione del sistema previdenziale contributivo del premier Renzi è appoggiata dalla Consulta e dal presidente Tito Boeri dell'Inps, concordi sulla realizzazione su un sistema previdenziale più equo anche tra le generazioni.

Infine in merito alla sentenza della Corte Costituzionale, l'Ufficio parlamentare di bilancio ha reso noto che la restituzione degli arretrati previdenziali per un assegno pensionistico di 1700 euro circa al mese, sarà di 300 euro, con un aumento totale di 1230 euro all'anno.

Altissimo il rischio di ricorsi a tappeto dei pensionati, dei sindacati e di una nuova bocciatura della Consulta ma anche dal Fmi, Fondo Monetario Internazionale, e il Sole 24 ore ha reso noto che gli ispettori del Fmi sono attualmente a Roma con la missione di ridurre la spesa pensionistica italiana.

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