Dopo il raggiungimento dell'accordo sul debito greco in sede europea, arriva una brutta notizia per i conti pubblici italiani che, come certificato dalla Banca d'Italia, hanno visto per quanto riguarda il mese di maggio un vistoso aumento del nostro debito pubblico, arrivato alla mostruosa cifra di 2.218, 2 miliardi di Euro, facendo registrare un aumento rispetto al mese di aprile di ben 23 miliardi di Euro. Le cause di una così imprevista impennata sono da imputare alla maggiore liquidità disponibile per il Ministero dell'Economia, alla perdita di valore dell'Euro sceso fino a quota 1,10 e alla rivalutazione di titoli indicizzati al'inflazione.

Debito pubblico in Italia

Tra i programmi di politica economica dei singoli governi che si sono succeduti dal 1992 ad oggi, cioè da quando è iniziata la cosiddetta seconda repubblica, al primo o comunque ai primi posti c'era sempre la riduzione dell'enorme debito pubblico italiano cresciuto costantemente per tutti gli anni '80 e fino alla prima metà dei '90 quando per entrare nell'Euro furono avviate politiche per la sua riduzione in rapporto al Pil. Risultato di queste politiche fu che il rapporto debito/pil è passato dal 121,8% del 1994 al 103,8% del 2004, grazie ad una maggiore tassazione ma anche ad un periodo di relativa crescita economica, seppur quasi sempre inferiore alla media della UE.

Risalita del debito con la Grande Crisi del 2008

Il 2008 è un anno cruciale per i destini di molte economie mondiale, il crollo della Lehman Brothers fa scivolare le economie di mezzo mondo in una spirale recessiva da cui ancora si fa fatica ad uscire. Naturalmente anche i debiti pubblici risentono di questi avvenimenti, e nel 2009 scoppia il caso greco con il governo ellenico che denuncia il taroccamento dei conti pubblici, il che fa finire le economie dei paesi del sud europa sull'orlo del default a causa dei loro debiti pubblici elevati e con la recessione che aggrava ancora di più la situazione.

Grecia, Irlanda e Portogallo chiedono aiuto all' FMI e alla BCE, la Spagna accetta un prestito di oltre 40 miliardi di Euro dal Fondo Salva Stati per ricapitalizzare le sue banche quasi al collasso, e l'Italia dopo l'arrivo di Mario Monti al governo con lo spread oltre i 570 punti, vara un decreto denominato Salva-Italia per evitare la bancarotta del Paese.

Debito pubblico del 2015 e nell'era Renzi

Il debito come detto è stato in costante aumento a partire dal 2008, ma il 2015 rappresenta quasi un record: in 5 mesi il nostro debito è passato da 2.134,9 miliardi di dicembre 2014 agli attuali 2.218,2 con aumento di 83,3 miliardi (+3,9%), e con la prospettiva di continuare ad aumentare come ormai ci siamo rassegnati a vedere. Ancora peggiore il dato da quando Matteo Renzi è a Palazzo Chigi (febbraio 2014): allora il debito si attestava a quota 2.107,2 miliardi con un aumento di ben 111 miliardi.