«Stavolta non finirà a tarallucci a vino». Elio Lannutti, presidente di Adusbef,minaccia fuoco e fiamme contro il decreto salva banche approvato di recente dal governo Renzi. «Abbiamo impugnato al Tar il provvedimento dell’esecutivo – spiega - e inoltrato una serie di denunce penali contro la Banca d’Italia e la Consob, responsabili secondo noi di aver mantenuto da dieci anni a questa parte atteggiamenti omissivi. Il caso di Carife, Carichieti, Banca Etruria e Banca Marche è l’ultimo delle serie, noi temiamo che in mancanza di interventi concreti si possano ripetere ancora le tragedie del risparmio come già accaduto con i crac di Cirio, Parmalat e dei tango bond».
Cosa chiedete in concreto?
«Le dimissioni di Ignazio Visco e Giuseppe Vegas, le figure apicali di Bankitalia e Consob [VIDEO]. Fino a quando resteranno al loro posto, i risparmiatori non si sentiranno garantiti. Il governatore Antonio Fazio si dimise per molto meno. Appoggiamo l’istituzione di una commissione d’inchiesta bilaterale, ma non basta. Le autorità di vigilanza hanno chiuso gli occhi sui disastri procurati dalle banche che stanno mettendo a rischio il risparmio di ben 130mila famiglie, vale a dire un diritto sacro contemplato dall’articolo 47 della Costituzione. Ricordiamo ai cittadini che sul nostro sito è possibile aderire alla petizione che mira all’abolizione della Consob trasferendo funzioni e i poteri all’Antitrust mai sfiorata da indagini giudiziarie in 25 anni di attività».
Cosa vi aspettate dall’esposto alla magistratura?
«Che le evidenti responsabilità della omessa vigilanza sulle quattro banche in crisi siano accertate sia in sede penale sia civile non essendo più accettabile lo scaricabarile tra Bankitalia, Consob e Unione europea sulla pelle dei cittadini risparmiatori. Non hanno voluto vedere ciò che Adusbef e Federconsumatori denunciano da anni.
E stigmatizzo anche l’atteggiamento di alcuni giornalisti economici che anziché andar duro sulle questioni si imitano a filosofeggiare. Anche questa è complicità».
Secondo lei, Lannutti, cosa non va nel sistema creditizo?
«È presto detto. I risparmiatori italiani sono tra i più tartassati d’Europa, costretti a pagare oneri impropri, anatocismo, commissioni di massimo scoperto, costi dei conti correnti pari a 318 euro contro i 114 di media Ue e tassi sui mutui di gran lunga più cari delle media europea.
Negli ultimi 20 anni i cittadini hanno sostenuto l’equilibrio finanziario delle banche con una media di circa 9 miliardi all’anno, con una stima complessiva di 170 miliardi superiore al 10 per cento del Pil nazionale».