La fine delle sanzioni tra USA e Iran è stata sancita a Vienna, con l'attivazione del protocollo dell'implementation day. Alla cerimonia erano presenti il segretario di Stato americano, John Kerry, il ministro degli esteri iraniano, Javad Zarif e per la politica estera europea Federica Mogherini. L'Agenzia atomica (Aiea) ha finalmente confermato il rispetto degli impegni assunti da parte di Teheran, perla conclusione dell'accordo sul nucleare.Siè trattato di un evento storico, molto importante, dopo molti lustri di aspre polemiche fra l'occidente el'Iran.

Per motivi non legati alle sanzioni, vi è stato anche un atto reciproco, di buona volontà, con lo scambio di prigionieri tra USA ed Iran, a dimostrazione del nuovo clima di relazioni tra le due parti, anche se la trattativa per il rilascio è durata sedici mesi.

Conseguenze sul mondo economico

La cessazione delle sanzioni, farà affluire sul mercato,fiumi di petrolio iraniano, con diretti riflessi, sul prezzo del greggio. La soglia oltre la quale non è più economicamente conveniente estrarre il petrolio è stimata, secondo gli esperti, tra i 26,5 e 25,5 dollari a barile. Gli attuali prezzi di mercato si avvicinano molto alla soglia critica citata. Se poi, a tutto ciò, si aggiunge anche l'aumento dei tassi americani da parte della Fed, lo scenario si presenta quanto mai preoccupante.

Esortazioni degli esperti

Nel 2008, Nouriel Roubini seppe prevedere la crisi, che tutti abbiamo vissuto in questi ultimi anni. Lo stesso, è preoccupato di questa situazione e, dalle colonne di Repubblica, esorta le banche centrali a fare qualcosa per arginare eventuali ulteriori complicazioni economiche future. Per Roubini, la FED dovrebbe rinunciare al rialzo dei tassi, La Bce dovrebbe aumentare il Quantitative Easing ed altrettanto la Bank of Japan e la Banca centrale cinese nel percorrere lastrada dello stimolo monetario.

Siamo ancora in tempo per evitare il peggio, ed in questo momento bisogna attivarsi e prendere tutte le precauzioni necessarie. Inoltretutte le turbolenze politiche in atto, ed i focolai di guerra attivi, non aiutano a creare un clima di tranquillità economica.