Nessuna mossa a sorpresa della BCE: come ampiamente previsto dai mercati, la Banca Centrale Europea lascia invariati i tassi di interessestabiliti a marzo(0% il tassodi riferimento, -0,40% quello sui depositi presso la BCE e 0,25% il tasso di rifinanziamento marginale) e comunica che continuerà con gli acquisti mensili di titoli per 80 miliardi di euro.

Nessuna particolare reazione quindi dai mercati finanziari, che rimangono oggi abbastanza piatti o in leggero calo.Nel mercato valutario invece l'euro si è rafforzato sul dollaro (+0,70%) nonostante il governatore della BCE abbia assicurato che le politiche monetarie accomodanti andranno avanti a lungo, comunque oltre la primavera del 2017.

Le dichiarazioni di Draghi.

Analizzando il quadro economico, Draghi fornisce una versione omologa a quella data qualche giorno fa dalla Yellen, per cui la ripresa europea continua, favorita soprattutto dal prezzo del petrolio, ma permane un' incertezza globale.

Se da una parte tali dichiarazioni fanno intendereche l'incertezza derivi dai Paesi emergenti (Cina in testa) edal rallentamento della loro crescita, dall'altra non ci si può aspettare di certo una azione di traino della crescita mondiale dai Paesi emergenti, il cui mercato interno è molto debole, i qualipotranno tornare a crescere solo se aumenterannoiconsumi nei Paesi avanzati.

In questo quadro, quindi, le dichiarazioni dei due governatori sembrano un po' unoscarica barile,messo in campooccultare le difficoltà economiche dei rispettivi mercati interni che persistono.

D'altra parte lo stesso Draghi, quando ammette che la politica monetaria non può da sola rilanciare l'economia, sottintende che l'andamento dell'economia dell'eurozona è tutt'altro che soddisfacente. Il governatorequindi invita, un po' ecumenicamente, a "più sforzi nell'aumento della produttività e della creazione di posti di lavoro", forse ignorando che, nel regime di austerity imposto dall'Unione Europea, è perseguibile solo l'aumento di produttività (comprimendo i salari equindi abbassandoi consumi, però), mentre la creazione di posti di lavoro rimane un miraggio se non si concede ai Paesi membri la possibilità di spendere in opere pubbliche, anche in deficit.

Il target del 2% dell'inflazione, che è tra le finalità delle politiche monetarie della BCE, rimane un miraggio e lo stesso governatore prevede un ulteriore discesa in campo negativo dell'inflazione nei prossimi mesi.L'affermazione diDraghi che"senza la politica monetaria avviata nel 2014, oggi l'inflazione sarebbe negativa e la crescita ancora più debole", appare una giustificazione che furbescamente vuolenasconderel'impotenza della BCE e delle politiche monetarie espansive di fronte al protrarsi dellastagnazione economica.

Nella sua comunicazione Draghi, infine, sgombra il campo dalle voci, ultimamente insistenti, sul cosiddetto "helicopter money", cioè la possibilità di distribuire"a pioggia" denaro direttamente ai cittadini della U.E. per aumentare i consumi, dovendo ammettere che l'operazione è impossibile dal punto di vista legale.