Nella giornata di ieri Confindustria eleggeva il suo nuovo presidente. L’imprenditore salernitano Vincenzo Boccia veniva eletto con uno scarto di soli 9 voti (100-91) rispetto al concorrente Alberto Vacchi. I due avevano proposto programmi molto simili, ma alla fine l’ha spuntata Boccia, che tra i propri sostenitori vanta figure importanti come la presidente dell’ENI Emma Marcegaglia, oltre al suo conterraneo Vincenzo De Luca, attuale governatore della regione Campania. La Marcegaglia, a caldo, ha commentato con gioia il risultato: “Sono contenta per la vittoria di Boccia, è una persona di esperienza che vanta un programma forte.
Nonostante lo scarto minimo di voti, sono convinta che Confindustria non si spaccherà al suo interno: al momento delle votazioni il clima era tranquillo e la storia ci ha insegnato che dopo le elezioni si torna sempre all’unità”. Anche De Luca ha detto la sua sull’elezione del nuovo presidente: “Sono soddisfatto per la designazione di Vincenzo Boccia. Ora è il momento di lanciare, a livello nazionale, la questione del Mezzogiorno e fare in modo che ci siano maggiori investimenti e più sviluppo per il Sud del Paese”.
Le parole a caldo di Boccia
Pochi minuti dopo l’elezione a presidente, Boccia ha dichiarato alla stampa: “Confindustria vuole essere responsabile e partecipe dello sviluppo del paese.
Porteremo avanti la continuità e, al contempo, il cambiamento. Oggi la situazione economica del Paese, la complessità che abbiamo di fronte, non ci concede il lusso di poter litigare al nostro interno”.
Il primo discorso ufficiale di Boccia
Alla prima assemblea ufficiale, questa mattina, Boccia ha parlato anche di altri temi, in primis lo stato di salute dell’economia italiana.
“La ripresa dell’economia è lenta, modesta e deludente. Non ci porterà, in tempi brevi, ai livelli pre-recessione. Dobbiamo costruire un capitalismo moderno, con investimenti nelle industrie del futuro. L’Italia deve giocare un ruolo importante nell’economia europea, quindi la strada delle riforme è necessaria. Non può esistere un capitalismo moderno se non c’è una democrazia moderna o delle istituzioni moderne.
Per noi non conta chi ha fatto le riforme, ma cosa comportano queste riforme”. A tale proposito, Boccia ricorda che: “Confindustria si batte dal 2010 per eliminare il Bicameralismo perfetto. E oggi, con soddisfazione, vediamo che il traguardo è a portata di mano”, facendo capire in maniera piuttosto evidente che Confindustria promuoverà il ‘sì’ al referendum costituzionale di Ottobre.
Una chiusura sulle strategie da adottare, secondo Boccia, per far ripartire in maniera decisa l’economia italiana: “Rimane fondamentale alleggerire il carico fiscale sul lavoro e sulle imprese e appesantirlo sulle cose, abbattere le aliquote e combattere, in maniera ancora più decisa, l’evasione fiscale che rallenta ogni anno in maniera significativa l’economia del nostro Paese”.