L’estate è ormai alle spalle e ci lascia il ricordo di un salto in avanti nella produzione industriale del Paese che però deve considerarsi praticamente illusorio. Come altre nazioni europee, dai Paesi Bassi alla Polonia su tutte, l’italia ha infatti registrato nel mese di agosto 2016 un aumento di poco più del 4%, stimolato soprattutto dal settore che riguarda la lavorazione dei metalli. Il dato positivo c’è e va comunque tenuto in considerazione (con annessa lieve crescita del Pil in estate), ma viene catalogato dagli analisti come qualcosa di inaspettato e addirittura atipico.

E’, in particolare, il Centro studi della Confindustria a descrivere un quadro generale che resta minato da una certa fragilità ed “estrema incertezza”. Oscillazioni, dunque, che riportano l’Italia a una cruda realtà se si fa riferimento alle previsioni successive e ai dati relativi al mese di settembre, in cui si registra un calo pari all’1,8% sulla medesima produzione industriale. La parola d’ordine, quindi è prudenza: siamo dentro l’ultimo trimestre del 2016, al termine del quale si tireranno le somme sulle variazioni congiunturali intercorse durante tutto l’anno, nonché sullo stato delle industrie in Italia.