L'altra faccia dell'economia, quella nera, nerissima, vale un tesoro. 211 milardi di euro è la somma delle attività illegali e del Sommerso calcolato dall'ISTAT. Un'incidenza pari al 13% sul Prodotto Interno Lordo, con una crescita dello 0,6% rispetto al 2011 quando si fermava al 12,4%. Analizzando i dati dell'istituto di statistica si scopre che il sommerso equivale a 194,4 miliardi di euro, un tesoretto che da solo vale 12 punti percentuali di PIL, a cui vanno aggiunti 17 miliardi di euro derivanti da attività illegali, ossia un altro punto del Prodotto Interno Lordo.

I settori dell'attività economica in cui c'è più incidenza sono le "Altre Attività dei Servizi" (33,6%), del Commercio, Trasporti, Attività di Alloggio e Ristorazione (25,9%), delle Costruzioni (23,5%). Da segnalare anche una preoccupante crescita dei lavoratori irregolari che raggiungono quota 3 milioni 667 mila, con i dipendenti che guidano la classifica (sono ben 2 milioni 595 mila). Il settore in cui ci sono più lavoratori in nero è di gran lunga quello legato ai servizi della Persona con il 47,4% nel 2014, con una crescita del 2,4% rispetto all'anno precedente, seguito dal settore dell'agricoltura (17,5%). Ancora più indietro, al terzo posto, si trova il settore del Commercio, Trasporti, Attività di Alloggio e Ristorazione (16,5%) mentre ai piedi del podio di questa infelice classifica c'è il settore delle Costruzioni con il 15,9%.

Le Attività Illegali

Come detto le attività illegali valgono quasi 17 miliardi di euro nel 2014, 1% del Prodotto Interno Lordo. Il maggior peso è quello del traffico di stupefacenti, che nell'anno considerato tocca quota 11,6 miliardi di euro (con i consumi per le famiglieche ammontano a 14,2 miliardi), il 75% del totale delle attività illegali.

A seguire si trova la prostituzione che realizza un valore aggiunto pari a 3,7 miliardi di euro (consumi per 4,1 miliardi), raggiungendo quasi il 25% del totale.

La porzione restante, una quota inferiore all'1% del totale, è riservato al contrabbando di sigarette, che vale 300 milioni di euro, e all'indotto connesso alle attività illegali, principalmente riferito al settore dei trasporti e del magazzinaggio che realizza un valore aggiunto di 1,3 miliardi di euro.