Si avvicinano le festività Natalizie all'insegna dei regali e cenoni, infatti secondo le stime prese da "Confcommercio", che ha pubblicato presso la sede confederale a Roma una consueta valutazione sull'andamento del consumi. Secondo le ultime valutazioni i consumatori preferiscono stringere il portafoglio sulle festività Natalizie, spendendo una media pro capite di 164 euro rispetto ai 166,1 dell'anno 2015.
Oltre a definire questo dato, la stessa sede confederale stima un'attenta valutazione sugli acquisti (calcolando anche le tredicesime). Quindi, facendo un'attenta analisi rispetto all'anno precedente, si valuta che per i regali c'è una diminuzione dell'1,2%, che però aumenta del 30,8% (definendo le ultime analisi in questi 7 anni) per il 2016.
Dunque, per quanto riguarda la tematica degli acquisti (nei giorni natalizi), i consumatori con il 71,7%, prevede "che il Natale verrà completamente accantonato", invece, l'86% dei consumatori dichiara che acquisteranno dei regali contro l'85,9% propenso a non acquistare niente per via della crisi (rispetto all'anno precedente era il 72,9%).
Però, secondo un'altra stima dal Centro Studi, si valuta che i consumatori avranno più liquidità rispetto al 2015: il calcolo delle tredicesime ammonta a 40 miliardi dove il 12% verrà conservato per gli imprevisti, mentre il 30% all'incirca sarà destinato ai consumi. Con il precedente abbattimento della Tasi avremo come disponibilità ben l'1,7 miliardi di reddito in più.
Quindi, in generale, ogni famiglia adopera 1.331 euro di tredicesima al 3,1%, in più rispetto agli anni precedenti.
Secondo una dichiarazione del direttore dell'Ufficio Studi Mariano Bella "Ambedue i risultati (ovvero reddituali e della spese dei consumatori), di parità non danno la giusta strada alla Crescita Economica, ovviamente colpa di un Governo che ha sostenuto solo la politica dei bonus a breve durata, e non la produzione lavorativa delle imprese. Per avere il giusto aumento pro capite sulle produzioni, deve dare un taglio generalizzato alle aliquote Irpef".