Un progetto che comporterebbe un valore aggiunto per il sistema Paese pari a 5,6 miliardi di euro e 137 mila nuovi posti di lavoro l'anno.

Innegabile la rilevanza del settore dei trasporti pubblici e la sua funzione di propulsore di sviluppo e Crescita.

Giro d'affari di oltre 12 miliardi di euro l'anno e mille aziende operanti nel settore, 126 mila occupati e più di 5 miliardi di passeggeri ogni anno.

Nonostante i numeri significativi, la continua mancanza di investimenti ci condanna ad essere molto lontani dal raggiungere gli standard europei.

Parco macchine obsoleto, reti urbane su rotaie poco capillari e domanda di mobilità collettiva in calo sono al centro del nuovo studio per valutare la necessità e la fattibilità di importanti investimenti programmati.

Il fabbisogno di risorse da destinare appare ingente, ma i canali da utilizzare per reperire fondi sono molteplici. La dimensione del fabbisogno è tale da giustificare inoltre la scelta strategica di creare una centrale unica di acquisto per gestire le risorse destinate all'acquisto di nuovi mezzi. E' stato anche individuato di un nuovo modello di business denominato "Rolling stock company" per soddisfare il pronto rinnovo del parco rotabile, il miglioramento della qualità dei servizi, l'aumento della concorrenza.

La Legge di Bilancio Preventivo per il 2017 ha stanziato oltre tre miliardi di euro per il rinnovo dei mezzi pubblici per i prossimi 16 anni. A questi si aggiungono ulteriori fondi e risorse private.

La predisposizione di piani economico-finanziari chiari e trasparenti per gli investimenti saranno indispensabili per attrarre adeguati capitali privati per portare avanti un progetto tanto ambizioso accanto ai fondi pubblici e comunitari.

Anche il DEF 2016 punta sulle infrastrutture di trasporto delle aree urbane per migliorare la mobilità.

Se il progetto venisse portato avanti, ne trarrebbero benefici le industrie automobilistiche dedicate, che per lunghi anni hanno sofferto di una costante contrazione della domanda di mezzi pubblici.

Si evidenzia inoltre la necessità di ampliare le infrastrutture fisse, cioè le reti tranviarie e le metropolitane che costituirebbero nuovi lavori per imprese costruttrici.