Addio batteri resistenti agli antibiotici. Dalla ricerca ottime notizie per nuove cure. E' stata finalmente dimostrata nella ricerca pubblicata su Scientific Reports l'efficacia dell'aglio contro i batteri resistenti agli antibiotici.

Già nel 2012 era stato scoperto l'Ajoene, composto d'aglio capace di inibire le molecole di RNA (acido ribonucleico) dello stafilococco aureo e pseudomonas aeruginosa e di impedirne la riproduzione.

I nuovi sviluppi della ricerca hanno dimostrato che tale composto è in grado di danneggiare il biofilm che ricopre e protegge i batteri.

Una volta attaccato il biofilm, gli anticorpi e gli antibiotici sono in grado di curare l'infezione.

Ottime notizie quindi dal mondo scientifico, le infezioni da batteri resistenti possono essere curate con un composto di aglio, un elemento presente in natura e di largo consumo. Da tempo scoperto e utilizzato in campo erboristico, oggi l'aglio è stato ufficialmente riconosciuto anche in medicina.

Batteri resistenti agli antibiotici, perchè sono pericolosi? Come si possono prevenire?

Da anni l'Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che l'abuso degli antibiotici sta favorendo l'insorgenza di batteri ad essi resistenti. Quando si fa largo uso degli antibiotici, cioè, diventa altamente probabile che si sviluppino batteri che non possono essere curati con gli antibiotici, i quali non fanno più effetto.

Questo fenomeno ha un forte impatto in medicina perchè preclude le possibilità di cure in caso di infezioni.

La prevenzione, avvisa la comunità scientifica, parte innanzitutto da un uso cosciente e consapevole degli antibiotici, che dovrebbero essere somministrati solo ed esclusivamente per indicazione e sotto stretto controllo medico.

Ma tutto ciò non basta, in una società in cui si fa largo uso di antibiotici anche negli allevamenti destinati al consumo umano. Gli animali, infatti, vengono sottoposti a terapie antibiotiche per evitare malattie e infezioni, sviluppando essi stessi batteri resistenti che alcuni studiosi ritengono possano essere trasmessi all'uomo.

Per evitare di ingerire inconsapevolmente antibiotici somministrati agli animali, gli studiosi consigliano di consumare meno carne preferendo altri alimenti, ma soprattutto di evitare la carne proveniente da allevamenti intensivi. Questi allevamenti, infatti, fanno largo uso di antibiotici per prevenire malattie derivanti anche dalle condizioni igieniche, dall'uso esclusivo di mangimi e dalla quasi assenza di movimento degli animali.