Ricerche poste in essere dal prestigioso Centro Sudi di Unimpresa hanno evidenziato una tendenza tutta italiana che non ci fa trasalire né ci stupisce. Le famiglie spendono pochino, accumulano, accumulano. Allo stesso modo con cui, per un altro verso, le imprese tendono a non investire nell'attesa di un cambio di rotta in termini economici. Basti pensare che nel solo ultimo anno, dati di riferimento dal 11/2015 al 11/2016, la somma dei depositi si è ampliata fino a quasi il 3%. Questo il quadro poco esaltante che si configura in modo quasi costante da diverso tempo.

Alla base di questa contrazione delle spese e degli investimenti, un termine da solo può dare la più esaustiva spiegazione: paura. Si, paura, incertezza, sfiducia, tutte parole diverse ma che confluiscono nello stesso timore circa un futuro ancora troppo in balia di acque agitate. Diventa infatti di difficile soluzione l'impegno economico, di qualsiasi entità esso sia, in assenza di scenari certi. In ordine ai prelievi fiscali, ad esempio, alle tassazioni, detraibilità, deducibilità. I salti nel buio da sempre spaventano anche paesi all'apparenza "frizzanti" come il nostro.

Che fare quindi? Anche in questo caso la risposta è di facile intuizione, non si discosta dai parametri che da sempre fungono da punto di riferimento e agile approdo.

Risparmio, questa la parola magica, da intendersi, sia ben chiaro, a tutto tondo. Il conto corrente torna ad essere un comodo contenitore del denaro non speso, appetibile data la concorrenza e la guerra senza esclusione di colpi basata sulle concessioni delle condizioni più vantaggiose. Il nuovo (nuovo?) risparmio va interpretato naturalmente nel modo più elastico possibile.

Può tradursi anche in un modo diverso di avvicinarsi a beni e servizi, maggiormente oculato e responsabile. L'evoluzione dell'e-commerce ha rappresentato una risorsa epocale, dato il parallelo incremento in tema di qualità dei prodotti e velocità di reperimento. Continua per la sua strada l'avvicinamento a magazzini discount, sempre in leggero aumento, il mercato dell'usato, la tendenza verso il baratto on line.

Fisiologico purtroppo il calo relativo alle spese per la cura della persona, gli animali, gli elementari agi personali.

Crisi? Si, è evidente che la crisi incide non poco sulle operazioni di spesa e di investimento. Il termine esatto per identificare immediatamente lo stallo che il belpaese sta vivendo, è apnea. Respirare piano, muoversi poco, in attesa di indicazioni e pianificazioni serie e credibili.