La Svizzera è un piccolo Paese dell’europa geografica che vanta alcune eccellenze di fama mondiale: il sistema bancario, l’industria orologiaria, il formaggio, la cioccolata, l’industria farmaceutica. Storicamente, ha sempre teso a mettere in atto delle politiche di neutralità nei confronti dei propri vicini europei e l’annessione all’Unione è ancora un pour parler. Dal 1999 ha firmato l’accordo per la libera circolazione delle persone col trattato di Schengen. Nel 2014, dopo l’esito di un referendum, ha imposto un tetto all’immigrazione e i negoziati per un suo ingresso nell’Europa politica si sono arrestati.
L’anno successivo il Governo decide di abbandonare il rapporto paritario tra Euro e Franco svizzero. Dopo un anno di dati economici scadenti (tanto che la disoccupazione era cresciuta del 7,6% attestandosi al 4%) l’industria elvetica mostra i primi segni migliorativi della sua coraggiosa scelta.
L’Amministrazione Federale delle Dogane ha comunicato nel rapporto annuale preliminare sulle esportazioni svizzere che, nel 2016, le esportazioni sono state incrementate del 3,8% in termini nominali e hanno raggiungendo il livello da record di 210,7 miliardi di franchi. L’anno precedente erano diminuite del 2,6%. Si tratta ancora di un anno di transizione, in quanto alcuni settori si sono mostrati più in forma di altri (prodotti chimici e farmaceutici, abbigliamento e calzature).
Le esportazioni dell’industria orologiaria, infatti, sono calate per il secondo anno consecutivo (9,9%). I partner commerciali prediletti si sono dimostrati gli Stati Uniti, l’Europa e la Cina mentre è in calo Hong Kong (il massimo importatore di orologi a marchio svizzero). Gli analisti rilevano che il 2017 sarà per il piccolo Paese europeo un anno difficile e contrastato per l’andamento non positivo del mercato europeo e per l’avvento di Trump e il pericolo che una politica protezionista possa sfavorire e penalizzare gli interessi elvetici.
Tuttavia, è da sottolineare come (ancor prima della Brexit) sia meglio essere il primo dei diavoli dell’Inferno che l’ultimo degli angeli del Paradiso (Il Paradiso perduto, Milton docet). Con la massima libertà monetaria e politica, la Svizzera ha mostrato di sapersi difendere meglio dalle turbolenze dei mercati ed attuare dei programmi favorevoli ai propri commerci. L’Inghilterra con la Brexit e gli USA con il ciclone Trump stanno per fare altrettanto. Si attende ora la risposta dell’Europa.