Secondo gli analisti di mediobanca, potrebbe esserci una sorpresa positiva per chi ha investito in Unicredit.

Dopo il recente aumento di capitale, la sfida principale per l'unico istituto di credito italiano di rilevanza sistemica a livello globale, consiste nel portare a termine il programma di ristrutturazione delineato nel piano Transform 2019. Secondo gli analisti di piazzetta Cuccia, la riduzione del 14% dei costi, ancorché ambiziosa, risulta praticabile e potrebbe costituire un caso esemplare di crescita degli utili ottenuta indipendentemente dai ricavi.

L'identificazione del "Tesoretto"

Secondo gli analisti di Mediobanca, al termine della maxioperazione di pulizia, Unicredit costituisce uno dei casi più emblematici di ristrutturazione riuscita a livello europeo. Nel confronto col sistema italiano, il ratio dei Non Performing Assets è sceso al 6% a fronte di una media del 10%, mentre la copertura dei NPL è del 56% a fronte di una media del 48% per gli altri istituti.

In particolare il tesoro nascosto sarebbe costituito dal fatto che l'obbiettivo di un CET1 al 2019 pari al 12,5% potrebbe risultare molto prudenziale. Infatti, questa proiezione si basa su una versione severa del modello IFRS9 per il calcolo delle rettifiche e una crescita sostenuta dei Risk Weighted Assets.

Inoltre è in corso una trattativa con la BCE su come aggiustare il calcolo Loss Given Default per tenere conto del carattere "eccezionale" della cessione in blocco dei NPL e va tenuto conto del trattamento fiscale della rilevante perdita del 2016.

Tutte queste variabili, a detta degli analisti, potrebbero determinare un buffer di capitale pari a 5 miliardi, di cui al momento i mercati non tengono conto.

Il target di una banca stabile

Sotto il profilo delle commissioni, una strategia che converta le attività dei clienti in asset under management (analogamente a quanto fatto da Intesa San Paolo) potrebbe portare ad un livello di ricavi di 1,7 miliardi, superiore alle stime del business plan.

Il giudizio di fondo è pertanto che Unicredit possa ambire a diventare un azione con dividendi stabili ed elevati e quindi venire scambiata su livelli di multiplo prezzo/capitale tangibile intorno a 0,5 volte. Da qui la conferma del giudizio outperform e l'indicazione di un target price a 19,40€.