Il governo Gentiloni accelera sull'operazione cuneo fiscale. I colloqui preliminari con i tecnici dei ministeri interessati sarebbero già stati svolti prima che il Premier partisse alla volta del G20 di Amburgo e la strategia da attuare, già a partire dal prossimo autunno, sarebbe pronta. La questione primaria da risolvere è sempre la stessa: l'occupazione soprattutto giovanile, ma non solo.

Le misure in fase di preparazione

Anche perché ci sono delle misure che stanno per scadere, come il bonus da 8 mila euro in favore delle imprese che assumono giovani lavoratori, istituito quasi 3 anni fa nel 2015 e che va o rinnovato o, molto più probabilmente, sostituito con un'altra misura.

Anche perché sembra, finalmente, che la crisi economica, almeno a livello europeo, sia alle spalle e se si vuole salire sul treno della ripresa occorre intervenire drasticamente e in fretta. E nella polemica scoppiata tra le forze politiche, di maggioranza e opposizione, se sia meglio una flat tax, cioè un'aliquota fiscale uguale per tutti, o un abbattimento del cuneo fiscale, il Governo è favorevole a questa seconda opzione. Anche perché l'abbattimento, questa volta, sarebbe vicino ai 6-7 miliardi di euro in un colpo solo. Cosa che porterebbe, nell'immediato, più soldi in tasca agli italiani. Inoltre, proprio perché il taglio sarà di tale ampiezza permetterà di far rientrare tra i beneficiari non soltanto i giovani lavoratori ma anche gli over 50, generando quindi un effetto a cascata di notevoli proporzioni.

Le prossime tappe per varare la riforma

Immediatamente dopo le ferie estive, da indiscrezioni trapelate dai palazzi governativi, dovrebbe vedere la luce un provvedimento legislativo volto ad aumentare la competitività delle imprese sia sui mercati esteri che sul mercato interno. Lo scopo è far salire proporzionalmente la domanda interna ed estera.

Tutte questioni che, ovviamente, devono avere il nulla osta del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Comunque, grazie al fatto che il salvataggio delle banche venete si avvia a buon fine e il via libera, a livello europeo, alla manovrina appena varata, il ministro ha le mani più libere.

Decontribuzione totale per i giovani lavoratori

Per quanto riguarda i giovani lavoratori, da quanto è dato sapere, si pensa a una sorta di decontribuzione totale per i primi 3 anni dopo l'assunzione a tempo indeterminato. Successivamente si vorrebbe rendere la misura strutturale garantendo una percentuale di sconto di 2 o 3 punti sia al lavoratore che all'impresa che lo assume. Altra ipotesi allo studio, e che più si avvicina alla flat tax, caldeggiata dalle opposizioni come Forza Italia e Lega, è quella che prevede di portare al 15% l'aliquota contributiva a carico sia dei lavoratori che delle imprese. Di fatto dimezzandola rispetto ad ora. Ma per poter reperire le risorse necessarie forse occorrerà ridurre le agevolazioni fiscali.