Spunta la tassa sulla Coca Cola tra le misure allo studio del Governo per la Legge di Bilancio 2018 che dovrebbe essere presentata in Parlamento entro il prossimo 15 ottobre. Dopo la presentazione del DEF, il Documento di Economia e Finanza sui cui numeri sarà basata la prossima manovra, i tecnici dei Ministeri sono alla ricerca delle misure in grado di garantire il recupero dei 10 miliardi che serviranno per assicurare il rientro nei parametri europei, nonostante una crescita del Pil dell’1,5%, superiore a quanto preventivato.
‘Non sarà una manovra depressiva’, ha assicurato il primo ministro Gentiloni, ma intanto spuntano le prime misure, come la tassa sulle bibite gassate, che non sembrano essere proprio ‘popolari’.
Allo studio la tassa sulla Coca Cola
La cosiddetta tassa sulla Coca Cola non è una novità, dal momento che già all’epoca del governo Monti se n’era parlato sulla scia della ‘soda tax’ introdotta dal governo francese. Il governo Sarkozy, infatti, introdusse un aumento per le bibite gassate pari a 2,5 centesimi a lattina con lo scopo dichiarato di intervenire sul problema dell’obesità infantile. Riportata al mercato italiano, una misura di pari entità porterebbe nelle casse dello Stato un gruzzoletto di circa 200 milioni di euro che non risolverebbe molto in termini di Bilancio ma potrebbe essere un chiaro segnale di maggiore attenzione verso politiche per la salvaguardia della salute pubblica.
Negli Stati Uniti, infatti, la ‘Soda Tax’ ha portato ad un calo del 26% nei consumi di bevande gassate.
Le altre misure allo studio per la Legge di Bilancio 2018
Oltre alla tassa sulla Coca Cola, altre misure sono al vaglio del Governo per la Legge di Bilancio 2018. Tra queste, quella più corposa, dal punto di vista delle entrate, potrebbe essere la rottamazione-bis delle cartelle Equitalia a beneficio di circa 400 mila contribuenti che non sono rientrati nella prima misura oppure non sono riusciti a pagare la prima rata della rateizzazione.
Un’altra proposta prevede misure per l’incentivo dell’uso della moneta elettronica che sarebbero mirate a favorire la tracciabilità delle transazioni e, quindi, a combattere l’evasione fiscale.
Tra le novità per il 2018 attesa anche l’annunciata revisione del bollo auto, il cui calcolo dovrebbe diventare progressivo in base al grado di inquinamento del veicolo e non più in base ai cavalli fiscali, con probabili forti aumenti per gli automobilisti con auto vecchie.
Tutte ipotesi che dovranno trovare conferma nella Legge di Bilancio che il Consiglio dei Ministri dovrà approvare entro il 15 ottobre per poi essere racchiuse in un decreto legge parallelo alla Manovra, al riparo dei cosiddetti ‘assalti alla diligenza’ da parte di lobbies che si attendono particolarmente agguerrite in vista delle vicine Elezioni politiche.