Sembra incredibile, una di quelle notizie che a leggerle appaiono una 'bufala', eppure è tutto vero. Ed è proprio questo che fa arrabbiare. C'è un buco nei conti dei gestori dell'energia elettrica. E questo buco sarà sanato da chi ha sempre pagato ed è in regola con le bollette. Lo ha stabilito la stessa Autorità per l'energia elettrica, e il Consiglio di Stato dà ragione ai gestori. Quindi c'è poco da fare.

Il buco creato dai disonesti pagato dagli onesti

C'è un buco nei conti dei gestori della luce. Questo buco ha una spiegazione molto semplice: troppe persone non pagano le bollette.

Che il motivo dipenda dai disservizi e dai costi troppo gonfiati, e che quindi sia una reazione dei consumatori inferociti, o che dipenda da una cronaca disonestà dei soliti 'furbetti del contatore', poco cambia. A pagare per loro sarà chi già paga per sé. Sembrerebbe impossibile, se non fosse che a stabilirlo sono le massime autorità in materia, quelle che dovrebbero tutelare i consumatori.

La delibera Arera e il parere del Consiglio di Stato

Esiste, come per tutte le utenze, un'Autorità anche per l’energia elettrica e il gas che si chiama Arera. Ebbene, proprio l'Arera ha deliberato che 'parte degli oneri generali delle bollette inevase siano a carico dei clienti e non delle aziende'. Così era fino al 31 dicembre 2015, ed evidentemente alle aziende non andava troppo bene.

Non si capisce perché debba andare bene invece ai cittadini onesti, ma così è. Pertanto i circa 200 milioni di euro di buco nei conti dei gestori della luce accumulati dal 1 gennaio 2016 li pagheranno coloro che sono in regola con le bollette.

Aziende sul lastrico per colpa dei morosi, ora saranno colpiti anche gli onesti

Pare che i cittadini morosi e disonesti abbiano creato parecchi guai.

Secondo l'Arera infatti, il criterio alla base di questa decisione nasce dalla constatazione che molte piccole aziende sono finite in fallimento per colpa dei clienti abbonati che non onoravano le fatture. Si vuole quindi evitare che accada di nuovo. Naturalmente questa giusta tutela nei confronti di aziende in difficoltà non dovrebbe però essere sanata dai cittadini che vedranno aumentate le bollette per tale motivo. Altrimenti a finire a gambe all'aria potrebbero essere a questo punto le famiglie. Ed è proprio qui che ci mette lo zampino lo Stato.

Il Consiglio di Stato dà il via libera, si può fare

E' proprio il Consiglio di Stato, con la sentenza 2186/2016, a imporre paradossalmente ad Arera di procedere in questo modo. Fino al 2015 infatti, quando la compagnia elettrica riscuoteva le bollette, era obbligata a pagare a sua volta chi le forniva l'energia elettrica, cioè le imprese di distribuzione. Le imprese poi giravano i soldi alla Cassa per i servizi energetici e ambientali, la Csea, e al Gestore dei servizi stessi. In poche parole la compagnia che fornisce la luce, ha sempre anticipato i soldi che poi rientravano tramite le bollette. Se le bollette non vengono pagate, la compagnia elettrica perde quei soldi. Arera ha pertanto emanato la delibera che cambia la distribuzione di questa catena: i soldi devono arrivare, a costo di chiederli a chi ha già pagato le proprie bollette. Ma Arera si è vista costretta ad applicare quella sentenza del Consiglio d Stato.

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