Un lunedì da dimenticare a Wall Street, dove non si è mai registrato un calo del genere. Persi ben 1.175,21 punti. Il Wall Street Journal ha precisato che il listino newyorkese è arrivato a perdere addirittura 1.600 punti durante la seduta. Risultati così deprimenti non si registravano dall'agosto di 7 anni fa. Il crollo di Wall Street ha fatto dissolvere in un attimo la bellezza di 114 miliardi di dollari del patrimonio dei 500 uomini più ricchi del pianeta. Il tycoon maggiormente danneggiato dal tonfo del listino newyorkese è stato Warren Buffett, che ha perso ben 5,1 miliardi di dollari.
È andata male anche al fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, che ha visto andare in fumo 3,6 miliardi di dollari.
Il déjà vù americano
Crollo spaventoso di Wall Street e paperoni che 'piangono' per le perdite di denaro. Il tracollo del listino newyorkese ha fatto tanto male a Warren Buffett, Mark Zuckerberg, e tanti altri paperoni. Non è rimasto indenne neanche l'uomo più ricco del pianeta, Jeff Bezos: il suo patrimonio si è 'alleggerito' di 3,3 miliardi di dollari. Ora la ricchezza del CEO di Amazon ammonta a 116,4 miliardi.
Quello che è accaduto lo scorso 5 febbraio 2018 a New York ricorda un po' la situazione americana del 1987. Oggi, come 31 anni fa, l'economia americana sta crescendo correttamente; il livello di disoccupazione è minimo e l'inflazione inizia a farsi vedere.
Proprio come nel 1987, il dollaro si è indebolito e il presidente degli Stati Uniti ha deciso di 'rivoluzionare' la Federal Reserve, a partire dalla sostituzione di Janet Yellen. Trump ha liquidato una democratica come Reagan fece con Volcker.
Inflazione Usa in aumento
Perché quel tonfo spettacolare a Wall Street? Le ragioni sono diverse.
E' indubbio, ad esempio, che molti economisti americani sono preoccupati per l'incremento dell'inflazione. Dal report sull'occupazione negli Usa, diffuso la scorsa settimana, emerge una disoccupazione al 4,1% (mai così bassa da 17 anni). Aumentata anche la retribuzione media dei lavoratori americani. Tutto ciò, però, ha favorito l'indebolimento del dollaro.
Le importazioni, inoltre, sono diventate più onerose per gli States.
Nonostante le perdite dei paperoni, la Casa Bianca e Trump tendono a minimizzare. La Casa Bianca, dopo il crollo di Wall Street di lunedì 5 febbraio 2018, ha cercato di rasserenare gli investitori affermando che è concentrata sui 'fondamentali economici a lungo termine, che rimangono eccezionalmente forti'.
Donald Trump, da quando è stato eletto presidente degli Usa, ha spesso scritto su Twitter che il suo avvento alla Casa Bianca ha determinato un grosso miglioramento del mercato.