Nuova tegola in casa FCA. Alfredo Altavilla, responsabile delle attività europee, ha consegnato in mattinata le proprie dimissioni e di fatto consegnato le deleghe a Manley. La notizia è l'ennesima di questa travagliata vicenda ma corrisponde alla prima vera conseguenza della nomina di Micheal Manley a capo dell'azienda.

Altavilla era considerato tra i più papabili per la nomina di amministratore delegato della FIAT Chrysler Automobiles dopo l'inatteso passo indietro di Sergio Marchionne, che attualmente si trova in cura presso una struttura privata a Zurigo.

Sullo stato di salute dell'ormai ex capo della FCA (che ufficialmente ha un problema alla spalla) circolano voci contrastanti. La peggiore lo vedrebbe addirittura in fin di vita.

La carriera in FIAT di Alfredo Altavilla era iniziata nel 1990. Dopo cinque anni dedicati alla pianificazione strategica e sviluppo del prodotto, il dirigente aveva dedicato le sue competenze verso il mercato asiatico, precisamente in Cina. In questo lasso di tempo ha avuto ruoli decisionali nei reparti Powertrain e Iveco. Nel 2012 poi è arrivata la nomina a Chief Operating Officer Europe, Africa and Middle East di FCA. Nel 2011 Altavilla era entrato a far parte anche del cda di TIM.

Situazione delicata, FCA e Piazza Affari in rosso

Il continuo susseguirsi di colpi di scena nel cda di FCA ha avuto ripercussioni anche in borsa. Piazza Affari ha aperto la settimana in negativo, trascinando con sé altri indici europei importanti come il Dax, il CAC e l'Ibex. La fase di correzione dei listini ha colpito ovviamente anche i singoli titoli azionari.

Fiat Chrysler Automobiles, in quanto diretta interessata alla situazione, ha aperto oltre il -3%, segno di una profonda incertezza negli investitori. Molto male anche Ferrari (che perde oltre il 4%). La situazione negativa ha colpito anche tutti gli operatori che partecipano alla vita produttiva di FCA.

La sensazione è che la situazione di stallo possa andare avanti per diversi giorni.

Per il momento le parole rassicuranti di Sergio Marchionne (poco prima di annunciare il proprio passo indietro) circa la possibilità di mantenere la produzione di autovetture in Italia non hanno evitato il tracollo del valore delle azioni societarie.

L'unica persona che potrebbe garantire il superamento dell'attuale fase di incertezza è appunto Micheal Manley. Il dirigente si è subito messo al lavoro per individuare i principali interventi da attuare nell'immediato.