Sono giornate di fuoco per il futuro dell’Italia che si avvia a grandi passi verso la Legge di Bilancio e verso le riforme promesse durante la campagna elettorale. Il Ministro dell’Economia Giovanni Tria è disperatamente alla ricerca delle risorse da dividere tra le due sponde del Governo: il M5S e la Lega. La situazione è arrivata al culmine ieri quando, in una nota, il Ministro si diceva pronto a “farsi da parte” dopo i toni accesi del vicepremier Di Maio il quale, tra una richiesta e l’altra, invitava caldamente Tria a trovare le risorse.
L'incontro tra Conte e i capigruppo del M5s
Sono cambiati i toni ma non le richieste. Oggi il premier Giuseppe Conte ha incontrato i capigruppo del M5s di Camera e Senato, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, per discutere temi come il ddl anticorruzione, il decreto Genova, il reddito di cittadinanza e le modalità per inserirlo nella manovra. Per Conte la riforma è necessaria e servirà ad alleviare la condizione di tutti coloro che vivono in condizione di povertà assoluta. A chi replica chiedendo dove saranno prese le risorse per coprire la spesa risponde direttamente il vicepremier e Ministro del Lavoro Luigi Di Maio.
"Ho piena fiducia nel ministro dell'Economia Tria per quello che sta facendo", ha detto il vicepremier, aggiungendo che i tagli alla spesa non andranno a toccare i diritti dei cittadini essenziali. Inoltre, ha rassicurato il Vicepremier, il rapporto deficit/Pil rimarrà comunque al di sotto della soglia del 3% . Di Maio ha poi concluso spiegando la volontà di rispettare gli accordi presi con i cittadini nel minor tempo possibile, alzando si il debito, ma con la promessa di rimettere i conti in ordine in un paio d'anni. Ma nella legge di Bilancio verranno rispettate anche altre promesse contenute nel contratto, dalle pensioni minime, alla tassa unica o flat tax, alla nuova legge sulle pensioni.
Il reddito di cittadinanza si farà
Le parole di Conte sono state confermate anche dalla Viceministra dell’Economia Laura Castelli la quale, nonostante non possa anticipare nulla sui numeri, anche per non agitare i mercati, assicura che “si farà gran parte del contratto di governo” e ci sarà spazio anche per il reddito di cittadinanza e le pensioni minime.
Per l'opposizione c'è un grande rischio
Intanto cresce la preoccupazione dell’opposizione sul tema. “Di Maio gioca con il fuoco e rischia di far saltare i conti dello Stato.", ha affermato il senatore del Pd Edoardo Patriarca, aggiungendo: "Tria non sta al gioco di Di Maio e che cosa succede? Tria viene emarginato, gli viene detto che deve trovare i soldi come se questi si fabbricassero.
Assurdo." Anche Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, si è detto preoccupato che il Governo faccia saltare i conti. Tajani, preoccupato dai mercati e non da Bruxelles, vorrebbe che si lavorasse di più sulla credibilità del paese all'estero.