Di sacchetti della spesa si è parlato molto verso la fine del 2017 e inizio del 2018 quando, a partire da gennaio, è scattata la misura europea che obbligava i nostri commercianti a far pagare al consumatore ogni singolo sacchetto prelevato dal supermercato. I bioshopper, utilizzati per pesare e contenere frutta e verdura, vengono venduti al cliente finale a un prezzo decisamente più alto di quanto effettivamente costino all'esercente. Questo sovrapprezzo alla fine dell'anno incide sul bilancio finanziario di una famiglia all'incirca di 90 euro in più.
I sacchetti della spesa ci costano circa 90 euro l'anno
La media di vendita di ogni singolo bioshopper è di 10 centesimi alla cassa, che tra supermercati, farmacie e altri esercenti vari che ricaricano il prezzo della busta incide annualmente di quasi cento euro. La legge europea, come scritto poc'anzi, è entrata in vigore all'inizio di quest'anno e fin da subito ha suscitato molte polemiche tra i consumatori e le rispettive associazioni. Inizialmente le previsioni di spesa erano di 10/20 euro l'anno ma in realtà, come dimostratosi, il rincaro sulla spesa è stato molto più importante. Ovviamente non si tratta di grandi cifre ma stiamo sempre parlando di sacchetti usa e getta che non hanno nessun altro scopo se non quello di portare intatta a casa la frutta o verdura.
Il prezzo del sacchetto bio è diverso a seconda del supermercato, ma la media è di 10 centesimi: Esselunga e l'Auchan lo fanno pagare 10 cents, la Coop 8 centesimi, la Conad invece è la più cara e li fa pagare 15. Sono prezzi comunque ben al di sopra del prezzo di costo del supermercato stesso, considerando che un privato cittadino può comprare una confezione di 500 bioshopper per circa 10 euro, ovvero 2 centesimi a pezzo.
Questo vuol dire che la grande distruzione, sfruttando le contraddizioni di questa legge europea che non impone un prezzo di vendita, si garantisce un'entrata ulteriore di più o meno 50 euro l'anno per ogni cliente.
Supermercati e farmacie fanno il totale
Non solo supermercati però, infatti le altre 40 euro che mancano per arrivare al conto di 90 euro annui arrivano dai sacchetti biologici delle farmacie e altri esercenti come ad esempio piccoli alimentari.
Ed ecco che facendo la somma si arriva a spendere all'incirca 8 euro al mese solo per sacchetti della spesa. All'inizio di quest'anno le grandi catene avevano cominciato a vendere i sacchetti a 1 o 2 centesimi, però evidentemente con il passare dei mesi hanno ritenuto che grazie a una legge non chiara potevano aumentare il prezzo e così è stato.