La manovra economica si è rivelata più complicata del previsto, il DEF (Documento di programmazione Economica e Finanziaria) è stato inviato alle Camere questa notte e la revisione ha degli obiettivi precisi di deficit. Per i finanziamenti occorrono svariati miliardi e ne sono previsti circa 16 per pensioni e reddito di cittadinanza.

Tagli alle agevolazioni fiscali per le imprese e alle pensioni d’oro

Per ottenere i soldi necessari alla manovra economica, alcune voci sono ancora da individuare ed è probabile che verranno fatti ulteriori tagli alle spese per le agevolazioni fiscali delle imprese, ai costi per i ministeri e soprattutto alla deducibilità degli interessi passivi delle banche.

Saranno sicuramente ridotti vitalizi e pensioni d’oro e il Movimento Cinque Stelle ha proposto di aumentare le Tasse sui giochi e ridurre le spese militari.

Le cifre del deficit per evitare sanzioni UE

La nota di aggiornamento al DEF è un documento di 138 pagine che ha fissato stanziamenti per diminuire il disavanzo evitando la rottura con l’Unione Europea, finanziare la flat tax, eliminare la legge Fornero ed aumentare le pensioni. Il deficit è fissato al 2,4% che dovrebbe scendere nel triennio 2020-2021 all’1,8%, per il momento l’Iva non aumenterà ma la questione si riproporrà nel 2020.

Il Ministro dell’Economia Giovanni Tria ieri sera ha scritto all’Unione Europea ed è fiducioso di instaurare un dialogo costruttivo con Bruxelles per evitare sanzioni, dal momento che nel 2019 il deficit strutturale aumenterà di 0,8 punti percentuale. Il ministro ha assicurato che il pareggio di bilancio verrà raggiunto nei prossimi anni in maniera graduale.

  • Truffati dalle banche e assunzioni nelle forze dell’ordine: tra le voci di spesa per risarcimenti e nuove assunzioni bisognerà attingere a risorse ancora da definire (si parla di 1,5 miliardi per il fondo truffati).
  • Investimenti pubblici: entro la fine dell’anno verrà creato un gruppo con le competenze necessarie per affrontare il problema degli investimenti pubblici.
  • Flat tax: dal prossimo anno si alzeranno le soglie fiscali minime per le piccole imprese e la misura costerà circa 2 miliardi di euro. La pressione fiscale verrà ridotta alle aziende che reinvestono i profitti e assumono personale e verrà abolita l’imposta sul reddito imprenditoriale (IRI) che sarebbe dovuta entrare in vigore nel 2019 con un’aliquota del 24%.
  • Iva: l’Iva per il momento non aumenterà, ma l’incognita potrebbe riproporsi nel 2020 con un aumento parziale che dovrebbe crescere nel 2021.
  • Pensioni e quota 100: l’obiettivo è quello di eliminare la legge Fornero e introdurre la quota 100, ma per farlo occorrono più di 7 miliardi di euro. Per ottenere la pensione dal 2019 l’età contributiva minima sarà di 38 anni e l’età anagrafica di 62 anni, in modo da ottenere il numero 100.
  • Reddito e pensione di cittadinanza: ci vorranno circa 10 miliardi per potenziare i centri per l’impiego e introdurre il reddito più altri 6-7 per la pensione di cittadinanza. Per incentivare il rientro nel mondo del lavoro verranno organizzati corsi obbligatori di formazione e l’aspirante lavoratore sarà costretto ad accettare almeno una delle prime tre proposte lavorative che gli verranno fatte.
  • Pensione minima: sarà portata a 780 euro ed aumentata nel caso in cui all’interno del nucleo familiare vi siano persone non autosufficienti o disabili.